
«Poesie e musiche di classica memoria per le sue performance, atmosfere surreali e fiabesche per le sue installazioni e, soprattutto, pittura e scultura, quelle vere, per le sue opere su tela o su carta, poi arricchitesi di supporti ed elementi in legno e metallo», specifica il curatore della mostra Matteo Tosi. «Sono le singole lettere – continua il curatore – spesso l’intero alfabeto semplicemente “elencato”, a farla da padrone. La loro forma, il loro essere simbolo, significato e significante in una sola volta, proprio oggi che immagini, loghi e creatività spicciola sembravano non conoscere rivali, E proprio in questi anni di scritti con forma di bit e durata di un click, oggi che anche i libri stanno diventando elettronici, virtuali e impalpabili, il desiderio di affidare la propria arte a un vetusto carattere di stampa o, al massimo, al suo intersecarsi con l’ancora più obsoleto gesto dello scrivere currenti calamo, come dicevano i latini, non può che essere letto come una scelta di campo autentica e consapevole, maturata come frutto di un’intima riflessione non solo sulla forma, ma anche sulla sostanza della nostra società».
Fino al 10 dicembre
Galleria Russo-Asso di quadri
via dell’Orso 12, Milano
Info: 0239663641; www.galleriarusso.com