Le scripta volant di Benetta

Inaugura il 17 novembre e prosegue fino al 10 dicembre, alla galleria Russo-Asso di quadri di Milano la nuova personale di Enrico Benetta, dal titolo Verba manent scripta volant. Stravolgendo il classico adagio, Benetta tratteggia segni di grande leggerezza poetica. Caratteristica distintiva dei suoi lavori da sempre è il carattere di stampa per eccellenza, il Bodoni, che imprime sulla tela con eleganza, dosando sapientemente materia e colore. Ciò che riesce a creare e trasmettere è pura magia espressiva. Un giovane artista votato alla ricerca dell’armonia nella sua accezione classica di bellezza ed equilibrio. L’opera di Benetta nasconde richiami profondi, attinti da fonti culturali molto lontane. Ha una forte personalità, sostenuta da un intenso desiderio di comunicare. Tralasciando le usuali distinzioni tra astratto e figurativo, il suo lavoro si inserisce nel panorama contemporaneo senza fare rumore o scandalo, ma suscitando meraviglia e commozione. Dalle tele spiccano il volo visioni magiche, scritte che si fanno pensieri, pensieri che si trasformano in emozioni.
 
«Poesie e musiche di classica memoria per le sue performance, atmosfere surreali e fiabesche per le sue installazioni e, soprattutto, pittura e scultura, quelle vere, per le sue opere su tela o su carta, poi arricchitesi di supporti ed elementi in legno e metallo», specifica il curatore della mostra Matteo Tosi. «Sono le singole lettere – continua il curatore – spesso l’intero alfabeto semplicemente “elencato”, a farla da padrone. La loro forma, il loro essere simbolo, significato e significante in una sola volta, proprio oggi che immagini, loghi e creatività spicciola sembravano non conoscere rivali, E proprio in questi anni di scritti con forma di bit e durata di un click, oggi che anche i libri stanno diventando elettronici, virtuali e impalpabili, il desiderio di affidare la propria arte a un vetusto carattere di stampa o, al massimo, al suo intersecarsi con l’ancora più obsoleto gesto dello scrivere currenti calamo, come dicevano i latini, non può che essere letto come una scelta di campo autentica e consapevole, maturata come frutto di un’intima riflessione non solo sulla forma, ma anche sulla sostanza della nostra società».
Fino al 10 dicembre
Galleria Russo-Asso di quadri
via dell’Orso 12, Milano
Info: 0239663641; www.galleriarusso.com