I giganti di Murakami

Quasi ultimati i preparativi per il grande opening invernale della Gagosian gallery di Roma, che, dal 13 novembre, esibisce nell’ampio salone della sede di via Crispi due giganteschi dipinti dell’artista giapponese Takashi Murakami, ciascuno di 18 metri di larghezza per 3 di altezza, ispirati a un’insolita pittura tradizionale e realizzati in occasione della sua prima mostra monografica romana.

Già preannunciate le perplessità degli appassionati del re dei manga, dello scultore cartoons, nonché del boss della Kaikai Kiki co, una delle "factory" artistiche più note e redditizie al mondo, dopo quella di Andy Warhol naturalmente. "Dragon in clouds, Red mutation" e "Dragon in clouds, Indigo blue" parlano di dragoni e nuvole, nulla di più classico per la cultura orientale, ma sono impregnate dell’accezione bonaria del sol levante. A differenza delle connotazioni negative dell’iconografia occidentale, infatti, il dragone giapponese – risultante dell’iconografia buddhista nata in India e migrata poi in Cina e Giappone – è considerato il simbolo della buona fortuna e dell’ottimismo. Numerosi templi shintoisti e buddhisti in Giappone sono dedicati al dragone, denotando così il prestigio della creatura.


L’artista, per consacrarsi a questi temi, abbandona la sua variopinta tavolozza operando un’accurata selezione cromatica: il rosso, tipicamente riconducibile al fuoco, e dunque alla potenza del dragone, e il blu, che per antitesi simboleggia l’acqua e la calma; dunque l’impeto del fuoco e l’imperturbabilità dell’acqua sono il leit motiv di quelle ben studiate pennellate, all’apparenza interpretabili erroneamente come astratti dedali di colore sparso. Ignote le ragioni di tanta serietà riservata dall’artista alla città eterna, per altro in un momento in cui contemporaneamente espone a Versailles, ricoprendo si scandalo il pubblico parigino, le sue più classiche e impudenti manga-sculture. Da Murakami in effetti tutto ci si aspettava fuorché delle pitture tradizionali, eppure il misticismo delle dichiarazioni dell’artista – «L’associazione del rosso e del blu con una creatura che per lungo tempo è stata considerata simbolo del destino di ognuno, è il tentativo di riaffermare la mia devozione per l’arte: il processo creativo di questi dipinti è stato come un’offerta votiva» – fa ben sperare anche per coloro che attendevano con ansia gli irriverenti eroi da fumetto. Possibile che Murakami sia di colpo cresciuto? Se così fosse, andrebbe per sempre a sfatarsi il mito dell’eterno Peter Pan.

Fino al 15 gennaio
Gagosian gallery
via Francesco Crispi 16
Info: 0642086498; www.gagosian.com