Appuntamento alla fondazione Ferrero di Alba, in provincia di Cuneo, con L’essenza del paesaggio di Giorgio Morandi. Una retrospettiva curata da Maria Cristina Bandera, dopo quella del Metropolitan di New York (2008) e del Mambo di Bologna (2009), con l’obiettivo ambizioso di riunire, per la prima volta al mondo, il più nutrito insieme di opere di Morandi aventi come soggetto il paesaggio.
Dopo un intenso lavoro di ricerca e studio, la Bandiera ha selezionato più di 70 tele, in gran parte dipinti affiancati da una ristretta scelta di acquerelli, che si mostrano al pubblico in un fluire pensato per «esaltare l’itinerario mentale compiuto dal pittore nell’affrontare il tema del paesaggio e per permettere al grande pubblico di conoscere e fare proprie la “poesia” e la grandezza anche di questo aspetto della sua pittura». Se, infatti, generalmente Morandi è considerato il pittore delle bottiglie, nature morte come solidi geometrici bagnati di luce, in realtà «la sua attenzione per la realtà visibile – dichiara la curatrice – è attestata dal numero cospicuo di ‘paesaggi’, o meglio, di ‘paesi’, come preferiva chiamarli, elencati nei cataloghi generali dei suoi dipinti, accanto alle preponderanti nature morte e ai dipinti di fiori».
E così, si cedono il passo in mostra opere degli anni dieci, connotate da esperienze cézanniane, che sfociano in quelle successive degli anni venti dove quell’esperienza si somma a una sintesi derivata dalla conoscenza di Piero della Francesca, meditato sulla monografia di Roberto Longhi del 1927. E, a seguire, quelli degli anni trenta e poi le opere realizzate nel periodo della guerra quando il pittore era isolato a Grizzana. Infine, per ripercorrere l’intero svolgimento dell’attività dell’artista, sono previsti i “cortili di via Fondazza” degli anni cinquanta e, nuovamente, i paesaggi di Grizzana dei suoi ultimi anni, pervasi da un’inquietudine moderna, caratterizzati da una scarna essenzialità e dal rarefarsi della pittura, quando ormai il confine tra paesaggio e natura morta si fa labile, così da poter prevedere di accostare almeno un’opera di questo genere.
«Un’attività rilevante, dunque, quella di Morandi paesista – conclude Bandiera – che finora non ha avuto la risonanza mediatica con cui oggi si misura la grandezza di un artista». La mostra, posta sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica Italiana, è promossa dalla fondazione Piera, Pietro e Giovanni Ferrero, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, dalla Regione Piemonte e realizzata con la collaborazione della fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi di Firenze.
Fino al 16 gennaio 2011
Info: www.fondazioneferrero.it