Dall’indiano Yusuf Arrakal alla giapponese Aihara Misa, dal còrso Louis Schiavo alla scozzese Annemarie Murland fino alla spagnola Teresa Picornell. Sono i cinque protagonisti di Oriente e Occidente, espressioni di arte contemporanea, collettiva in calendario fino al 9 ottobre alla galleria Tondinelli di Roma.
Gli artisti presentano le loro opere quali cartine di tornasole del paese d’appartenenza ma soprattutto ricorrono a quello spirito di contaminazione tra Oriente e Occidente – da qui il titolo della mostra – che oggi, ancor più di ieri, rappresenta un arricchimento culturale sia per il creatore dell’opera sia per il pubblico che la osserva.
A tal proposito Floriana Tondinelli, curatrice della rassegna insieme a Costanzo Costantini, afferma: «Ritengo la pluralità dei linguaggi un valore che può solo far crescere un artista, senza snaturarlo. Le contaminazioni sono tali nella loro essenza, che è proprio quella di non creare condizionamenti». Dunque Oriente e Occidente propone i lavori di un artista sensibile e attento all’ambiente sociale come Arrakal («C’è un angoscioso essere, disturbato e in difficoltà, da qualche parte dentro di me», dichiara) e quelli di Misa, alla seconda esposizione in Italia, che con la sua pittura emozionale dà vita a geometrie che rammentano interi quartieri visti dall’alto.
E ancora, i colori cangianti di Schiavo, espressione dei suoi frequenti viaggi nell’Africa del nord, la pittura raffinata e ricca di dettagli della Murland, con al centro l’elemento naturalistico, e le soluzioni cromatiche scelte dalla Picornell, vero e proprio ponte tra passato e presente. «Nel corso della collettiva si avrà modo di osservare le opere di cinque artisti che si confrontano sul terreno comune della pittura, offrendo l’emozionante vissuto del proprio paese», conclude la curatrice.