Il 2010 festeggia la tredicesima edizione dell’esposizione internazionale di sculture e installazioni che tra Venezia lido e l’isola di San Servolo presenta trentanove artisti provenienti da tutte le parti del mondo. Contemporaneamente alle miriade di attori e registi illuminati da riflettori in attesa del Leone per il nuovissimo film, il nuovo percorso di Open si fa strada su un allestimento all’aperto, promuovendo gli ultimi linguaggi dell’arte contemporanea.
Ideata e curata da Paolo De Grandis e co-curata da Carlotta Scarpa, la mostra esporrà fino al 3 ottobre sculture e installazioni create ad hoc per l’evento, facendo del lido la piattaforma di artisti italiani e stranieri e dell’isola la patria delle accademie: le Belle arti di Brera, Atene e Tessalonica con anche la sua Scuola di architettura confronteranno la loro formazione didattica con l’espressività libera di altri artisti, svincolati tutti dalle ristrettezze tematiche. Libere da imposizioni, le opere si palesano allo spettatore pure e aperte ad ogni tipo di giudizio, pensiero e credenza, rispettando sempre il limite del proprio rappresentare. L’ambiente e lo spazio da sempre fanno da culla alla manifestazione, dando modo alla scultura di manifestare e render noti i suoi cambiamenti formali, che seguono il tempo dell’evoluzione artistica.
Nuovi materiali e nuove sperimentazioni crescono di anno in anno facendosi strada nella tradizione statuaria. Biologico e tecnologico, esterno ed interno si contaminano assecondando le ultime tendenze contemporanee che anche nel 2010 vedono la presenza didattica delle Accademie, collaborazione avviata ormai cinque anni fa. I nove artisti italiani quali Alberto Gianfreda, Michele Guido, Daniela Novello, Emanuela Rizzo, Federica Alì, Radis Nikzad, Chiara Rinaldi, Marco Maria Giuseppe Scifo e Jessica Soffiati presentano infatti installazioni site-specific all’interno dell’Isola, animando la seconda piattaforma della Mostra. L’attenzione al Premio Arte Laguna contribuisce poi a fare luce sulle nuove leve dell’arte contemporanea, portando con se i finalisti dell’edizione 2009 che vede tra i giovani scultori Theo Reeves-Evison, Olga Schigal ed il duo Koji Yoshida – Dario Tironi. “Heavy dog kiss” di Dennis Oppenehim suggella poi l’animo concettuale di Open 13, che insieme alla video installazione “Drive-in: Orlan remix” dell’artista francese Orlan segna autorevolmente il percorso dell’intera mostra.