Giffoni, l'arte di amare

Un viaggio chiamato amore. Giunto alla quarantesima edizione, il Giffoni film festival rinnova il connubio tra cinema e arti figurative attraverso la collettiva “Imago amoris, poetica dei desideri”, a cura di Salvatore Colantuoni.

Fino al 31 luglio la chiesa Complesso monumentale di San Francesco di Giffoni Valle Piana (Salerno) accoglie i lavori di quattordici artisti contemporanei che, attraverso la propria poetica, raccontano l’evoluzione dei linguaggi espressivi e comportamentali. Tra le opere in esposizione “Juliet’s house” di Paolo Consorti, che ammette di aver voluto «gettonare l’immagine della felicità dei due innamorati per farla rivivere nella stessa maniera con cui si inserisce un gettone per illuminare e godersi un’opera come la Vocazione di San Matteo di Caravaggio nella chiesa di San Luigi dei francesi».

E ancora “L’offerta”, olio su tela di Karen Shah, «che prende spunto dall’antica filosofia Jain di non violenza» e l’acrilico su tavola Isole profumate, isole d’amore di Angelo Colagrossi, punti d’approdo «che intendono metaforicamente rappresentare tutti coloro e tutto ciò che con amore si oppone alle esagerazioni del nostro tempo, alle minacce, a tutto quello che diventa incompatibile con il mondo naturale».

Un’importante novità riguarda l’adesione attiva degli artisti al festival, che organizzeranno dei laboratori per i più giovani. Anche quest’anno sarà assegnato il premio Giffoni per l’arte, con le opere valutate dai ragazzi della Giuria Elements+16 e dagli iscritti alla community del sito del festival.

Info: www.giffoniff.it