Madonne vestite d’arte

Certo, vedere delle statuette raffigurante madonnine variopinte potrebbe sembrare un po’ blasfemo. Eppure, se proprio si deve parlare di spiritualità, ecco che ciò che appare non sempre svela la veridicità degli intenti. Infatti "Pimp my Mary" (www.pimpmymary.com), organizzata da Alessandra Berrighi (consulente curatrice organizzativa), Marco Mirko Nani (direttore grafico creativo), Marco Pedri (direttore grafico creativo) e Mario Viti ("sound e video designer"), nasce dall’esigenza di comunicare il forte dissidio dalla commercializzazione dell’icona in quanto tale.

È la critica a una società fin troppo consumistica, dove la spiritualità si perde nei meandri oscuri del materialismo, tra botteghe piene di scaffali polverosi ingombrati da statuette-souvenir di madonnine tutte in fila, quasi fossero elementi di un inquietante esercito di superficialità. Per molte persone è più importante avere un’icona al servizio della propria immagine piuttosto che credere veramente in quello che l’immagine dovrebbe rappresentare. È proprio da qui che nasce l’esigenza di far vedere agli altri il proprio senso di appartenenza a qualsiasi cosa piuttosto che provare a vivere se stessi: è l’abbandonarsi alla società piuttosto che il prendere coscienza della propria esistenza.

Così nasce la mostra. È stata inviata una madonna in gesso ai ognuno degli artisti partecipanti all’esposizioni, selezionati tra illustratori, grafici pubblicitari e creativi vari, italiani ed europei. La seconda fase è stata la personalizzazione artistica delle stesse, una vera e propria “custumizzazione” pensata per creare un forte contrasto tra l’iconografia sacra e il consumismo. Si potrebbe pensare che tutto ciò sia blasfemo, come si accennava inizialmente, ma gli organizzatori sono tranquilli: «Per adesso non abbiamo ricevuto critiche rilevanti ma sicuramente alcune delle madonne che verranno esposte potranno suscitare disdegno da parte del pubblico e della critica, ma comunque invitiamo gli spettatori a cercare di cogliere il lato concettuale dell’evento e di ogni singola opera».

L’evento, alla sua prima edizione, coinvolge ottanta artisti tra cui volti noti come David Diavù Vecchiato, Tre allegri ragazzi morti, Casinò royale, Bere&Bere, White skull, Daw (davide berardi) e Arnaldo Mangini. Il tutto è stato pensato in Mtv Mstyle, con cubi e piramidi che si susseguiranno nella sala espositiva uscendo dal terreno e dal pavimento, cadendo dal soffitto e rimanendo sospesi nell’aria. Il tutto condito da musica e luci coordinate. La mostra rimarrà aperta per almeno due settimane a partire dal 3 luglio, ma è probabile che il periodo si prolunghi per uno o due mesi.

Accademia di Belle arti di Carrara
via Roma 1
Info: 058571658; www.accademiacarrara.it; www.pimpmymary.com