Pellegatta, metafisica e ricordi

Molte volte Leonardo Pellegatta viene paragonato al paese dove ha scelto di vivere: il Giappone. “Indefinite path”, sua personale che si tiene alla Mc2 gallery di Milano, potrebbe diventare l’occasione migliore per comprenderne il perché. Laureatosi in arti visive al dipartimento di fotografia della School of visual art di New York nel 1996, Pellegatta rispecchia nelle sue foto una forte delicatezza e una sensibilità sia per le piccole che le grandi cose della vita. Come la cultura del paese del Sol levante, preferisce ricreare nelle sue opere il continuo divenire della vita, legandolo alla condizione della Terra e delle sue leggi naturali. Ritualità, gestualità, persino il silenzio sembrano fuoriuscire dalle sue fotografie, quasi come avesse estrapolato lo spirito del Giappone per catturarlo nei suoi lavori.

Il “cammino indefinito” della sua mostra è quello che compie ogni uomo, costruendolo con incontri, storie e passioni secondo un percorso che resta comunque imperscrutabile e silenzioso. Punto d’incontro di tutto l’iter artistico è proprio questo aspetto misterioso dell’esistenza: le vite di persone che si incontrano o si incrociano in un’apparente casualità. Pellegatta, sembra però voler dare una spiegazione, quasi volesse dirci che niente è dato al caso, ma tutto fa parte di un unico disegno. Queste vite, infatti, devono soltanto aspettare di riconoscersi e poter così compiere nuovi percorsi insieme, quasi come si fossero già conosciuti in precedenza. Dalle note di presentazione, infatti, l’artista afferma che «quello che trovo unico e al tempo stesso universale è la natura dei ricordi legati alla terra; e la fotografia ha anche la potenzialità per esprimere una condizione metafisica, una ricerca di un significato più profondo e segreto della vita». Per Leonardo Pellegatta, ognuno di noi deve ogni tanto compiere un viaggio nel mondo dei propri ricordi, ognuno con le proprie possibilità.

Fino al 10 luglio
Mc2 gallery
viale Col Di Lana 8
Info: www.mc2gallery.com