Si moltiplicano le iniziative per i 150 anni dell’Unità d’Italia. In attesa dell’evento autunnale alle Scuderie del Quirinale, dal titolo 1861 – una grande mostra di carattere storico, ma dal forte impatto artistico – un’interessante rassegna viene ospitata dal 7 giugno al primo agosto a palazzo Madama, sede del Senato. Qui va in scena I padri fondatori, un percorso che intende ricostruire le tappe salienti della costruzione dello stato unitario attraverso i suoi protagonisti. I padri fondatori della nostra Repubblica non erano solo uomini d’azione, pronti a combattere con coraggio, ma anche uomini politici spinti da alti ideali o scrittori e poeti impegnati nella diffusione degli ideali di patriottismo e libertà. In mostra un centinaio di opere tra documenti, libri, lettere, manoscritti, cimeli, fotografie, dipinti a olio, che documentano i ritratti di questi uomini: da Cesare Beccaria a Ugo Foscolo e Alessandro Manzoni; da Carlo Cattaneo a, tra gli altri, Vincenzo Gioberti, Giuseppe Mazzini, Massimo D’Azeglio, Giuseppe Garibaldi, fino a Camillo Cavour.
Promossa dal Senato e dall’Istituto per la storia e il risorgimento italiano, la mostra è a cura di Giuseppe Talamo, presidente dell’istituto, scomparso lo scorso 25 maggio, già protagonista delle celebrazioni del 1961. «Forse si può ipotizzare – ha scritto il curatore – che proprio quella nazione culturale di cui si è detto (dando all’aggettivo il senso più ampio e moderno del termine) ricca, diversa, plurisecolare, ben presente nei vari strati sociali della Penisola abbia costituito la condizione per la nascita di nuovi vincoli politici di varia consistenza, a volte solidi a volte deboli e incerti, ma non per questo inesistenti o casuali, come si ripete, a volte, credendo di essere innovatori ed iconoclasti ed essendo soltanto prigionieri dei laceramenti e dei contrasti della società in cui operiamo. Non si tratta di una ipotesi consolatoria, ma di un tentativo di spiegare il succedersi di debolezze gravi e di inaspettate riprese in un percorso a volte drammaticamente contraddittorio. Questo travaglio è la nostra lunga storia, che ci portiamo dentro, ci piaccia o meno, come una delle caratteristiche del nostro paese: ricordare i nostri 150 anni può essere un’occasione preziosa per una riflessione e un giudizio sul suo significato».
Info: www.senato.it