Adrian Paci si esibisce nuovamente in una personale alla galleria Francesca Kaufmann fino al primo luglio, con la realizzazione di piccoli frammenti d’ipotetici film intensi e appassionanti. Le immagini rappresentano momenti della vita, semplici gesti che usualmente le persone fanno in particolari contesti; salta subito agli occhi la tenerezza, la spensieratezza, la drammaticità vissuta dai personaggi.
Essi si muovono più lentamente del normale, poiché la velocità delle azioni è stata appositamente rallentata dall’autore. In una stanza si entrerà nella vita di una futura sposa, osservando in “The last gestures”, ovvero in quattro monitor distanziati nello spazio attimi nei quali la donna in abito da sposa si separa dalla famiglia di origine per approdare al matrimonio; sono scene in successione: carezze, sguardi, baci delicati, fiori e amore. Immagini video e pittura trovano una sintesi nelle opere di Paci: i colori, gli abiti indossati, la lentezza con la quale cambiano le raffigurazioni, diventando movimento, come se le immagini di un quadro decidessero di muoversi. Come afferma l’artista: «I miei video sembrano quadri in movimento, i quadri più che appesi, sono sospesi».
In un’altra stanza si noterà un video, “Britma”, posizionato al centro dello spazio gallerico, nel quale bambini gridano in silenzio, corrono con moti rallentati e osservano i visitatori.
Paci, dopo i suoi studi di pittura, ha lavorato sul campo ma nel ‘97 ha introdotto nel suo percorso artistico l’uso di istallazioni video. La sua prima mostra risale al ’96. Ha esposto dipinti alla Galleria nazionale dell’arte di Tirana. L’ultima esibizione che ha organizzato è stata nel 2010 alla Peter Blum di New York.
Fino al primo luglio,
Galleria Francesca Kaufmann
via dell’Orso 16, Milano
Info:0272094331; www.francecsakaufmann.com