Alla galleria Antonia Jannone di Milano espone Giuseppe Ragazzini. Espone è una parola convenzionale, che poco lega con le proposte di un giovane artista che ha inventato per i suoi lavori una originale tecnica in “metamorfosi”, pur mantenendo una base strettamente connessa alle grandi lezioni dell’arte classica. Come racconta Philippe Daverio nel catalogo che accompagna la mostra: «Per Giuseppe Ragazzini vale il metodo d’una volta. In lui ammiccano le “Femmes cent têtes” di Max Ernst, in lui ricompaiono le sdoppiature e i tagli nel reale di Magritte, in lui sopravvive la scuola di animazione cinematografica della prima televisione boema, in lui traspare la raffigurazione contorta di Francis Bacon e certe volte l’espressionismo politico inventato nelle Americhe latine. Ma lui non se ne vergogna, forse non ne è del tutto neppure consapevole. Ha assorbito le citazioni assieme all’aria del tempo. (…) È certamente una fortuna potere inventare dei collages senza usare le forbici per ritagliare riviste e libri dell’Ottocento; si fa ben prima con il computer e lo si fa a colori. (…) Partendo dai propri dipinti, realizzati con sapiente abilità, e con sottile ironia, monta un piccolo cosmo di ritagli e di integrazioni. Il risultato ottenuto è sorprendente. È quello della creazione d’un mondo al contempo onirico e concreto. Sognato sembra questo mondo perché fatto, proprio come i pensieri misteriosi del sonno, da frantumi incongrui che fra di loro trovano una nuova relazione, pezzi di pensiero che convivono senza connessione deduttiva ma con la sensazione trasmessa d’un altro e ben più profondo collegamento. Ha imparato Ragazzini dalla Dora Maar di Picasso che il naso va dove vuole lo scorrimento del pennello e dove spinge l’equilibrio surreale della forma finale».
Ragazzini nasce a Londra nel 1978 e ora lavora a Milano, con un bagaglio professionale di tutto rispetto. Ha realizzato diversi video clips pittorici per canzoni (Avion Travel, Elisa, Paolo Conte) e per il teatro, vincendo il premio per il miglior corto animato con “Per aquas” al teatro Palladium di Roma. Sempre del 2008 è il video sull’incontro tra arte rinascimentale e musica contemporanea “Gianna Nannini incontra Raffaello” per l’Opificio Pietre dure di Firenze, poi nel 2009 il tributo a Nino Rota, Nino Rota, l’amico magico, al teatro degli Arcimboldi e le video scenografie per l’evento “Copynight” al 52° festival dei Due mondi di Spoleto. Da segnalare anche il bel testo che completa il catalogo della mostra, “Conquistador conquistado”, omaggio dell’amico scrittore Filippo Bologna.
Galleria Antonia Jannone
corso Garibaldi 125, Milano
Info: www.antoniajannone.it