Tra le mura della settecentesca Mole vanvitelliana di Ancona, una rassegna dedicata agli artisti della zona euro cerca di fare il punto sulle nuove mappature creative del vecchio continente. Nell’edificio a forma pentagonale, in altri tempi magazzino doganale e poi anche lazzaretto, l’evento ha come cornice privilegiata l’area portuale, strategica per guardare l’orizzonte, e, in questo caso, ideale per racchiuderne una fetta e analizzarla. La fetta in considerazione è quella dell’arte delle nuove generazioni europee: 70 artisti di 16 paesi abitano la Mole per Arrivi e partenze Europa. L’evento si rivolge alle comunità che si affacciano sul Mediterraneo, considerandone necessaria una sorta di ridefinizione dei confini artistici da intrecciare saldamente a quelli geografici. La considerazione alla base del progetto vede i luoghi come il risultato della stratificazione di storie e culture, divenuti nel tempo stati mentali e di coscienza. Una visione nitida e tangibile del vecchio continente, dove il dialogo personale degli artisti con l’elemento geografico, l’attenzione all’identità e alla quotidianità, indicano un interessante tracciato della contemporaneità.
«Un’arte, quella degli ultimi dieci anni – riflette Andrea Bruciati nel saggio in catalogo – che si serve, come materia prima, di materiale culturale preesistente, proveniente tanto dalle opere di altri artisti quanto dal mondo della comunicazione e dal sistema dei media; un’arte in cui la figura dell’artista si rimodella su quelle del deejay e del programmatore e mutua dalla cultura delle reti e dell’mp3 nuove modalità di produzione di senso». Nulla si crea, insomma, ma tutto viene centrifugato e reinterpretato alla luce di nuovi, a volte imprevisti, turbini creativi. Gli artisti si rivolgono al passato prossimo o all’esistente aprendo la porta all’attualità per saccheggiarla alla propria maniera. Schiudono lo spiraglio al significato contingente – nell’accezione di mutevole e sensibile – delle cose, ma non per questo meno necessario a una puntuale comprensione del mondo, soprattutto quando il mondo in questione è un coacervo di popoli, culture e storie in continua ridefinizione.
«In questo decennio breve – continua il curatore – forse proprio per la mancanza di linee ideologiche vincenti, è stata tracciata, come un fiume carsico, l’esigenza di tornare al valore, al potere trasformativo dell’arte. Le neoavanguardie e il postmoderno si sono avvolte nella pelliccia comoda dell’arte senza funzione, ma artisti oramai smaliziati hanno compreso, nuovamente, che forse l’arte è utile, serve a una comunità in senso politico ampio e non demagogico».
LA MOSTRA
Giovani leve alla Mole vanvitelliana
Arrivi e partenze Europa indaga le espressioni artistiche legate alle nuove generazioni europee. Così come per la prima mostra del 2008, Arrivi e partenze Italia curata da Alberto Fiz, la selezione degli artisti tiene conto dell’età anagrafica, sotto i 35 anni. In mostra 150 opere provenienti da Austria, Belgio, Cipro, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna. Fino al 9 maggio, Mole vanvitelliana, banchina Giovanni Da Chio 28, Ancona. Info: 0712225013.