La mostra di Andrew Schoultz “Crisis” rientra nel progetto ideato da Jerome Zodo, che ha guidato le linee critiche della collettiva (Ex)Communicate, con cui si sono inaugurati i nuovi spazi della Jerome Zodo contemporary di Milano. Per un evento così importante, Zodo aveva selezionato artisti che condividevano la filosofia della galleria: mettere il pubblico che vive l’arte al centro delle mostre. Chiusa la collettiva, si alterneranno ciascuno degli artisti che hanno partecipato all’iniziativa.
Si inizia con Andrew Schoultz, famoso per i suoi dettagliati murali esterni, per i lavori su tela, tavola, carta e per diverse installazioni scultoree. Protagonista di molte mostre in musei nazionali ed internazionali, come il Mama di Rotterdam, Roberts & Tilton in California e Marx & Zavaterro di San Francisco, presto Schoultz esporrà anche al Warhol museum di Pittsburgh.
Con “Crisis” la Jerome Zodo contemporary metterà in esposizione dodici opere di grandi dimensioni, che fonderanno pittura, scultura e installazione. Si ritroveranno i tipici soggetti dell’artista, quali cavalli in battaglia, cataste di legname, ponti spezzati, figure soggiogate, alberi e portali in fiamme, sopraffatte da punti, linee e collage che creano sul dipinto una sorta di ragnatela.
Interessante anche il come Jerome Zodo abbia deciso di realizzare l’ambiente della galleria: strutture che ricordano pali telefonici appena crollati e sparsi per la stanza. Per Schoultz e Zodo era fondamentale che il pubblico comprendesse quanto “Crisis” sia una riflessione sui drammatici avvenimenti di Haiti, nonché sulla distruzione delle telecomunicazioni: un disastro naturale ed economico.
Andrew Schoultz, Crisis, fino al 17 aprile
Jerome Zodo contemporary, via Lambro 7, Milano.
Info: www.jerome-zodo.com.