Espone per la prima volta in Italia Jorinde Voigt, protagonista di una personale in cartellone fino al 20 aprile alla galleria Marie-Laure Fleisch di Roma. A introdurla è la stessa titolare dello spazio e curatrice, secondo la quale già nel titolo della mostra, Axioma, permane il richiamo «a un principio evidente per sé e che per questo non necessita di dimostrazione». In esposizione una serie inedita di opere di medie e grandi dimensioni realizzate con inchiostro e matita su carta, «una tecnica diretta e indipendente che offre un’ampia libertà creativa», precisa la Fleisch.
L’artista, infatti, ritiene che matita e inchiostro trasformino gli accadimenti quotidiani in sistemi composti da segni sottili e caratteri eleganti ritmicamente articolati in figure elaborate. A tal proposito nella serie dal titolo "To Rome" la Voigt esplicita segni sottili e caratteri eleganti, frecce, numeri e parole invadono il bianco della carta unendosi tra loro, quasi a ripristinare sistemi mentali di ordine e significato: «La fonte di ispirazione deriva dall’osservazione diretta di situazioni apparentemente banali – spiega la curatrice – come la traiettoria di un uccello oppure il soffio del vento». Da qui nascono opere in grado di coniugare arte e scienza, ricerca soggettiva dell’immaginario e analisi oggettiva della realtà.
Al contempo l’artista propone l’installazione site specific "Grammatik", «dove i parametri sono il volo, sinonimo di leggerezza e desiderio, la rotazione, la velocità, la grammatica e le dimensioni», circoscrive la Fleisch. Azionate da motori elettrici che ne regolano velocità e direzione, i corpi leggeri ruotano autonomamente nello spazio; il moto ripetitivo formula dei vortici quasi ipnotici: sulla prima elica compare la scritta bianca “io ti amo, tu non mi ami”. Questa frase viene poi scomposta dalla Voigt nelle varie declinazioni verbali e riscritta nelle molteplici forme sulle altre eliche.
Info: www.galleriamlf.com