Iran, dentro o fuori

In & out”, dentro e fuori. Un ritratto dell’arte iraniana viene offerto in esclusiva dalla galleria Project B di Milano, in collaborazione con Xerxes art di Londra. Fino al 2 aprile prossimo la collettiva porta in Italia per la prima volta le opere di 16 artisti iraniani, alcuni dei quali residenti nel territorio, altri invece fuori dai confini per scelte lavorative o di vita. Questi ultimi fanno parte della cosiddetta Diaspora iraniana, sono quindi in larga parte emigrati, quando non fuggiti rocambolescamente, all’indomani dell’instaurazione del regime degli Ayatollah dopo la rivoluzione che abbatté lo shah.

Tutti lavorano sul tema dell’identità affrontandolo da diversi punti di vista, concentrandosi ciascuno su un particolare aspetto: chi l’esilio, chi il femminismo, chi la nostalgia. Allo stesso modo i media utilizzati sono molteplici a dimostrare la varietà delle esperienze artistiche caratterizzanti un paese del quale normalmente si discute a proposito di religione e conflitti, piuttosto che di arte. In rappresentanza dei tanti artisti coinvolti nel progetto, presenzieranno al vernissage milanese Ali Rahbar, Seifollah Samadian e Abbas Kiarostami. Quest’ultimo è uno degli iniziatori della “new wave” del cinema iraniano, sbocciata negli anni Sessanta e continuata all’indomani della rivoluzione del 1979. Di Kiarostami, diplomato in pittura all’università di Belle arti di Teheran e vincitore della Palma d’oro al festival di Cannes con “The taste of cherry” (1997), sarà inoltre proiettato per l’occasione il documentario del 2004 “Road”, film che riproduce il suo viaggio fuori Teheran, dando luogo a immagini di pura poesia.

Nei suoi scatti Samadian cattura istanti sinceramente emblematici della vita quotidiana dell’Iran, mentre Rahbar, ex fotogiornalista durante la guerra tra Iran e Iraq, catalizza nella sua arte le conoscenze maturate nella precedente esperienza. In mostra più volte dal 1989 al 2008 in occasione di collettive al Museo di arte contemporanea di Teheran, Rahbar è stato protagonista di un’imponente monografica nel 1990, al museo di Vahdat. Curatore di diverse retrospettive è stato altresì organizzatore della prima mostra sull’arte iraniana europea alla “Maison dell’Iran” di Parigi (1994). Precedente di “In & out” e sua probabile fonte di ispirazione (non solo nel titolo ma anche nella logica dell’esposizione in sé, divisa tra sguardo interno ed esterno al paese), “Iran inside out”, la collettiva ospitata nell’ormai celebre realtà espositiva newyorchese del Chelsea art museum (2004). Ispirazione o emulazione poco importa, ciò che conta è che l’Italia sia ricettiva agli stimoli esterni e che si creino le condizioni ottimali per lo scambio interculturale, fonte di crescita e ricchezza.

Project B contemporary art
via Borgonuovo 3, Milano
Info: www.projectb.eu