Henry, poetica dell'umorismo

Una vera e propria antologia grafica del surrealismo, tanto per citare il suo libro edito da Mazzotta nel 1972, quella che festeggia Maurice Henry a Milano: tirata in ballo inconsapevolmente per il suo quarantennale di abbandono al disegno, la retrospettiva "Una poetique de l’humour” ne approfitta per ricordare uno dei personaggi meno etichettati del surrealismo francese.

La mostra, a cura di Dominique Stella e Guido Perùz, resterà aperta fino al 14 marzo alla galleria del Gruppo credito valtellinese con più di 300 opere fra disegni, foto, dipinti e oggetti-scultura dell’unica personalità che «adattava al Surrealismo il disegno umoristico» (M. Boujut). Morto a Milano nel 1984, l’artista francese di ultima adozione lombarda parlava con l’inchiostro e l’ironia mondana di quella Parigi degli anni ’30 pronta a cambiare il mondo con l’arte: componente del gruppo “Le grand jeu” insieme agli amici Harfaux, Daumal, Vailland e Gilbert-Lecomte, Maurice Henry aderisce presto alla visione bretoniana del mondo unendosi al Surrealismo e pubblicando su più 150 volumi le sue ironiche manifestazioni grafiche, snellite dalla commistione improbabile degli ormai stereotipi surrealisti: tornano corpi di donne scomposti e rivisitati, cappelli a cilindro modaioli e con vita propria ed ecco che ricordi grafici magrittiani, snelliti dal peso geniale dello scontro tra semiotica e semantica, ritornano in "Au matin" del 1927.

Noto per i suoi bendaggi, i fogli gualciti e gli specchi fondenti, Henry ha toccato le pulsioni del cinema come della pittura, rifugiandosi in questa poco prima di morire, lasciando così una vasta produzione che è ora possibile conoscere e apprezzare al completo. La mostra infatti, forte di prestiti provenienti dal Centre Pompidou di Parigi, dal musée Tomi Ungerer di Strasburgo e da collezioni straniere e italiane oltre che dall’archivio Maurice Henry, vuole toccare tutti gli aspetti della sua complessa produzione artistica per uscirne ad oggi come la più ampia celebrazione dedicatagli nel nostro paese.