Maria vestita di banco, imperatrice cinese, geisha o guerriera. Sono 16 le declinazioni di una musa che cambia aspetto ma non essenza: quella di madre. Leonardo Vecchiarelli presenta da domani, 20 novembre, alla galleria Oltre dimore di Bologna una selezione di fotografie nell’esposizione dal titolo Mater. Ma non tutto è come sembra. La mostra svela creature di una bellezza soave, limpida e accecante allo stesso tempo. I volti nascondono il mondo interiore dell’artista, in un viaggio inedito, guidati da un esteta che impiega la fotografia solo per trasmettere un messaggio spirituale, ma senza pretese moraliste.
«Non si tratta di immagini semplici – si legge nel testo critico di Teresa Zambrotta – spesso sono enigmatiche, ma i simboli che pure l’artista ha utilizzato, non sempre devono essere decifrati. Lasciano trasparire la lunga storia delle immagini attraverso l’arte ma come tratte da un archivio intimo e personale dell’artista per cui la storia non è citazione ne tradizione».
Un giovane emergente, Vecchiarelli, ma con importanti esperienze alle spalle come assistente di Gianpaolo Barbieri, Steven Klein e Douglas Kirkland. La figura di Maria, icona sospesa tra dolore e passione, si fa celebrazione dell’essere donna inteso nel suo significato più arcaico e originario di genitrice e portatrice di vita.
Il senso originario dell’essere donna viene riproposto nell’immagine della Mater, sinonimo di generosità, amore, bellezza ma anche forza, coraggio e determinazione, e viene suggerito dall’artista come nuovo modello di rinascita femminile. L’immagine “divina”, che ha il volto di Maria Buccellati, è riletta attraverso un gioco di richiami continui e incrociati che vanno dai quadri di arte sacra ai ritratti di imperatrici di origini ed epoche differenti. Nelle sue opere, infatti, Vecchiarelli assembla frammenti di culture e spiritualità diverse, nel tentativo di trasmettere un’immagine universale dell’ideale femminile.
Le complesse scenografie degli scatti, personalmente ideate e realizzate da Vecchiarelli e dai suoi collaboratori, danno alla figura femminile un’impronta maestosaCurate nei minimi dettaglii, sono frutto di una ricerca minuziosa e dettagliata che richiama le icone fotografate nei musei e nei palazzi reali dei marajà.
Fino al 30 dicembre, Oltre Dimore, via d’Azeglio 35/a, Bologna. Info:
051 331217; www.oltredimore.it.