Germania anno zero

Quando migliaia di berlinesi dell’Est inondarono i checkpoint chiedendo di entrare a Berlino ovest, il 9 novembre del 1989, le guardie di confine erano completamente impreparate. Nessuno aveva detto loro che Günter Schabowski, ministro della Propaganda della Ddr, aveva deciso di aprire i posti di blocco: iniziarono a tempestare di telefonate i superiori per chiedere cosa fosse meglio fare, ma era chiaro che una folla simile non poteva essere rimandata indietro. A Berlino, quel giorno, si stava costruendo la storia. Tutti si sentirono berlinesi, quando il simbolo per eccellenza della “cortina di ferro” che aveva visto contrapposti i blocchi est e ovest del mondo cadde sotto i colpi dei picconi.

A vent’anni di distanza da quella data anche l’arte ha l’esigenza di non dimenticare. Il ricordo è tenuto vivo a Milano, dove il Goethe institut (l’istituto di cultura tedesca) ha organizzato una mostra dal titolo “Niemand ist mehr dort, wo er hin wollte”: Nessuno è più dove voleva essere. Dal 9 al 26 novembre alla galleria Ccf sei artisti tedeschi espongono per la prima volta in Italia le loro installazioni, videoproiezioni e fotografie che affrontano, da vari punti di vista, la riunificazione tedesca.

Tra i protagonisti Marcel Odenbach, uno dei principali esponenti internazionali della videoarte, con l’opera che dà il titolo alla mostra: un montaggio di immagini di propaganda storica e di riprese da lui stesso realizzate durante la caduta del muro. Accanto all’opera di Odenbach è ospitata una sequenza di fotografie dell’artista Ulrike Mohr dedicate alla demolizione del palazzo della Repubblica. Una rapida carrellata che va dagli alberi cresciuti sul tetto del palazzo fino allo Skulpturenpark Berlin Zentrum, un’area dismessa nei pressi del muro, dove tornano tracce visibili di un passato che sembra voler essere cancellato. Nina Fischer e Maroan el Sani ripropongono invece nella loro opera di videoripresa “Palast der Republik-Weißbereich-Innen/außen” (Palazzo della Repubblica-zona bianca-interno/esterno), un lento viaggio tra gli spazi vuoti del palazzo, caratterizzati dal senso di abbandono tipico di un luogo svuotato del suo significato originario che non ne ha ancora acquisito uno nuovo. Ci sono poi le diapositive di Ulrike Kuschel che seguono la trasformazione di un quartiere di Berlino est da zona residenziale nel periodo della Rdt a quartiere con molti problemi dopo la riunificazione. Infine il regista Harun Farockim che propone un montaggio di immagini trasmesse dai telegiornali della Germania dell’Ovest e dell’Est nell’ottobre-novembre 1989 dal titolo “Die führende rolle” (Il ruolo principale).

La mostra dedicata al ventennale della caduta del muro di Berlino viene inaugurata lunedì 9 novembre alle 18.30 nel palazzo delle Stelline a Milano (corso Magenta, 63). È possibile visitare la mostra fino al 27 novembre dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 19. Ingresso libero. Info: 0277691733; www.goethe.de/ins/it/mai/kue/it4961838.htm.


LE ESPOSIZIONI

Gli appuntamenti in Italia e all’estero

Una retrospettiva delle celebrazioni per la caduta del muro di Berlino non può che partire proprio dalla Germania, dove dall’inizio dell’anno l’ente per il Turismo sta distribuendo una brochure con gli eventi, dal titolo Benvenuto nel paese senza divisioni. A Berlino nell’Alexanderplatz è allestita, fino al 14 novembre, una mostra open air sulla “rivoluzione pacifica” (www.revolution89.de) e la Berlinische galerie (www.berlinischegalerie.de) ospita fino al 31 gennaio l’esposizione Berlino 89/09, arte fra tracce del passato e utopia. Tramite opere di artisti internazionali la mostra intende fare un bilancio delle trasformazioni avvenute nella struttura urbana e architettonica della capitale dopo la caduta del muro. Alla Max Liebermann haus (www.stiftung.brandenburgertor.de) alla Porta di Brandeburgo è visitabile fino al 6 dicembre la mostra fotografica Scene e tracce della caduta (140 opere di 21 grandi fotografi), mentre fino al 10 gennaio al Deutsches historisches museum (www.dhm.de) è in programma la rassegna Arte e Guerra fredda. Posizioni tedesche 1945-1989, sulle tendenze artistiche nelle due Germanie durante il periodo della divisione. Il 9 novembre ancora alla Porta di Brandeburgo è in programma una grande festa con concerti, fuochi d’artificio e la messa in scena simbolica della caduta del muro con pezzi alti oltre un metro, fatti cadere creando un effetto domino. Nella sede del Goethe institut di Parigi (www.goethe.de/ins/fr/par/frindex.htm) la sera del 9 novembre è prevista la proiezione del film “Le ali del desiderio” di Wim Wenders, mentre a Madrid l’istituto culturale (www.goethe.de/ins/es/mad/esindex.htm) ha in programma una mostra fotografica che dura fino al 21 novembre, dal titolo Caso limite, la caduta del muro di Berlino. A Barcellona, invece, per le celebrazioni del ventennale della caduta del muro il Goethe institut (www.goethe.de/ins/ es/bar/esindex.htm) organizza una mostra visitabile fino al 27 novembre sul sindacato polacco Solidarnosc. E sono diverse le iniziative pensate in tutta Italia per salutare il ventennale della caduta del muro di Berlino. A Palermo nella sede del locale Goethe institut (via Paolo Gili 4; www.goethe.de/ins/ it/pal/itindex.htm; tel. 0916528680) si tiene fino al 26 novembre una mostra dal titolo Berlino oltre il muro, retrospettiva realizzata nel 1993 dal fotografo agrigentino Angelo Pitrone nella città tedesca. A Napoli, invece, nella sede locale del Goethe institut (riviera di Chiaia 202; www.goethe.de/ins/it/nea/itindex.htm; tel. 081411923) vengono proiettati fino al 12 novembre alcuni film della Ddr nell’ambito della rassegna Senza confini. A Genova, infine, è di scena al palazzo Ducale un altro fotografo, Mario Dondero, tra i fondatori del fotogiornalismo. Con la mostra Est-Ovest-Berlino, Dondero ci dà un affresco della vita berlinese all’indomani della caduta del muro (piazza Matteotti 9; www.palazzoducale.genova.it; tel. 0105574064/5).

MACRO FUTURE
Due mostre celebrano il ventennale

Due mostre al Macro Future, promosse dal comune di Roma per celebrare il ventennale della caduta del muro di Berlino. “Apocalypse wow!” e Via libera-viva la libertà sono ospitate nel complesso dell’ex mattatoio dall’8 novembre al 31 gennaio 2010. La prima intende svelare forme e colori delle correnti pop e dell’urban art. La seconda, in collaborazione con il Goethe institut capitolino, è un’antologia visiva e sonora del crollo del muro, con materiali inediti. Piazza Orazio Giustiniani 4, Roma. Info: 060608; www.macro.roma.museum.