Chagall, maestro del colore

Sul Lungarno di Pisa spicca un edificio che, per la sua facciata azzurro pastello, rappresenta un’eccezione rispetto all’insieme delle altre costruzioni. A determinarne il colore fu probabilmente l’influenza di gusto portata a Pisa dai viaggiatori pietroburghesi: lassù, lungo le rive della Neva, gli architetti italiani realizzarono uno degli esempi più suggestivi di Neoclassicismo tanto da far meritare a san Pietroburgo l’epiteto di finestra sull’Europa.

Non poteva essere scelta location più suggestiva del palazzo Blu, nuova istituzione creata dalla Fondazione Cassa di risparmio di Pisa, per ospitare la retrospettiva su Marc Chagall e il Mediterraneo che, fino al 17 gennaio 2010, trasformerà le eleganti sale del museo in un trompe l’œil sulla Costa Azzurra e sulla Grecia, che sono le due sezioni più variopinte della mostra. Poi la Bibbia, Gerusalemme e la Palestina, dove il pittore soggiornò nel 1931, alla ricerca delle sue radici di ebreo russo. «Forse la mia arte è un’arte insensata, un mercurio cangiante, un’anima azzurra che precipita sopra i miei quadri», scriveva l’artista, di ritorno nel sud della Francia dopo l’esilio americano. Dalla fine degli anni Quaranta i suoi quadri si tingeranno della luce del Mediterraneo e Chagall entrerà a pieno titolo nella storia dell’arte come uno dei grandi maestri del colore del Novecento.

L’esposizione, curata dalla nipote del pittore, Meret Meyer, e da Claudia Beltramo Ceppi, propone 150 opere tra tele, ceramiche, gouaches, arazzi, tavole e sculture, provenienti da collezioni private e da importanti musei francesi, quali il centre Pompidou di Parigi, il musée National Marc Chagall di Nizza e il musée Matisse di Le Cateau Cambrésis.

Un inconsueto Chagall, dunque, ma sempre pieno di poesia.

Info: www.palazzoblu.it.