Walking with the devil

Tanti progetti, tante polemiche. Si può riassumere in questo modo il percorso artistico seguito fin’ora dal giovane filmaker Federico Solmi, (nato a Bologna nel 1973), preceduto dalla sua fama di provocatore prima che di artista. Dopo aver fatto parlare di sé all’ultima edizione di Artefiera di Bologna il video e le opere legate al ciclo “The evil empire” vengono presentate per la prima volta in una galleria italiana, con un evento a lui dedicato dopo essere stato appena insignito del premio riservato alla videoarte dalla fondazione Guggenheim di New York. Al termine della rassegna bolognese, Federico Solmi e la Notgallery – nel cui stand era esposta un’ironica pala d’altare in stile trecentesco, le cui parti principali erano costituite dalla videoanimazione “The evil empire” e da altri 4 piccoli video in loop con scene inedite – sono stati accusati di “vilipendio a una confessione religiosa” ed “esposizione di oggetto osceno” a cui è seguito il sequestro del dipinto che faceva da cornice all’installazione.
Già nei precedenti lavori “Rocco never dies”, “the Giant”, “King Kong, the end of the world”. Nei primi due video lo stesso artista impersonava il “porno-divo” Rocco Siffredi. È da quella prima impersonificazione che è nata la rappresentazione, poi ripresa nei video successivi, del proprio autoritratto “fisicamente dotato” come personaggio principale delle animazioni. Le opere del videoartista bolognese si presentano spesso come installazioni realizzate utilizzando differenti linguaggi artistici: dal disegno alla videoanimazione, alla scultura meccanica, combinate grazie all’uso di un linguaggio fortemente satirico attraverso cui l’artista crea un ritratto disincantato della società contemporanea.
Abbiamo rivolto a Solmi qualche domanda per conoscere meglio il suo lavoro e la genesi delle sue controverse opere.

Descriviti in poche righe…
Sono nato a Bologna nel 1973, da quasi 10 anni abito a New York. Mi sono formato artisticamente  negli Stati Uniti, e per esatezza a  Brooklyn, nei quartieri creativi di Dumbo e Williamsurg, dove tutt’oggi ho il mio studio. Di formazione sono autodidatta, sin dai miei esordi le mie fonti principali di ispirazione sono sempre state le innumerevoli mostre che visitavo nei grandi musei e gallerie New Yorkesi e naturalmente gli artisiti della mia generazione che ho conosciuto strada facendo nelle gallerie e nei no-profit space di Brooklyn e di Chelsea. Credo che il  pubblico mi conosca principalmente per le mie videoanimazioni.

Queste opere etichettate spesso dalla stampa italiana come opere contradditorie o come e’ successo recentemente a Bologna ad ArteFiera come opere degenerate o blasfeme, mi hanno permesso negli ultimi anni di conquistare la fiducia di numerosi galleristi, collezionisti e critici stranieri i quali vedono nelle mie videoanimazioni  un lavoro estramente innovativo. In realta’ le mie opere non fanno altro che parlare in modo molto esplicito, e a volte brutale, dei mali e dei i vizi che affiggono la società e l’uomo contemporaneo. Grazie a queste opere nel maggio del 2009 sono stato premiato dalla Fondazione Guggenheim di New York, come vincitore del prestigioso Guggenheim fellowship riservato alla videoarte. Il premio consiste in una somma di denaro di $ 38000  che verra’ da me utilizatto per la mia prossima opera video. In passato la fondazione Guggenheim ha premiato con lo stesso riconoscimento diverse personalita’ della cultura come Bill Viola, John Baldassari, Dennis Oppenheim, Hiroshi Sugimoto,Vladimir Nabokov ,Henry Kissinger, Saul Bellow, Renato Dulbecco, Ansel Adams, Diane Arbus.

Raccontaci la genesi di questo tuo ultimo lavoro.
L’opera intitolata “The evil empire” è nata circa 2 anni fa, e’ composta da oltre 1000 disegni su carta che mi sono serviti per costruire i 4 minuti della video animazione. “The evil empire”  nasce da una mia esigenza di voler rappresentare in maniera esplicita, la degenerazione della societa’ odierna prendono di mira la malvagità e i vizi che affliggono l’uomo moderno. Il video ambientato in un futuristico anno 2046, non e’ altro che una parodia al contradditorio contesto storico che stiamo attraversando, con i suoi protagonisti inghiottiti da tentazioni terrene e valori effimeri, dove non esiste piu’ una morale, sostituita dai nostri leader dalla fama di potere e dal narcisismo di tipo hollywoodiano. I miei personaggi si muovono in questo scenario anti utopistico, dove  menzongna, pornografia, religione, violenza, sesso e bagni di sangue convivono in perfetta armonia. Il video e’ stato fatto grazie alla collaborazione di Russell Lowe, artista 3D ed esperto nel campo di video giochi.

La tua opera si è guadagnata un vietato ai minori di 18, come te lo spieghi?

Siccome in Italia vengo sempre piu spesso considerato un artista degenerato, pervertito e criminale, forse e’ giusto che per non turbare la morale degli Italiani, si chieda un documento di identita’ all’entrata della galleria.

Eros o pornografia? Nell’arte esiste questa dicotomia?
Non credo che questa dicotomia sia riscontrabile almeno nel mio lavoro. In tutta onesta’ non sono mai stato attratto dall’eros in generale. Il mio interesse sin dalla mia gioventu’ si e’ sempre rivolto esclusivamente alla pornografia, e nei miei video le citazioni a questo “fenomeno di massa” sono sempre frequenti. La pornografia per me rappresenta la metafora di un mondo maschilista, primitivo, brutale e contemporaneamente una delle tante metafore che adopero nelle mie opere per descrivere la decadenza del mondo occidentale. Con questo non voglio puntare il dito ad un’industria “quella della pornografia” che per primo ho finanziato, sponsorizzato…consumato..e tratto tanti benefici anche economici. “vedi il mio primo video Rocco Never Dies 2005” basato sulla vita di Rocco Siffredi, il quale ho avuto modo di incontrare.

New York è ancora la capitale dell’arte contemporanea?  Le prossime tendenze?   
Sicuramente New York rimane tutt’ora la citta’ piu’ importante per l’arte nel mondo. Nonostante la grande crisi economica, New York rimane il barometro del mercato dell’arte mondiale, ed il luogo dove e’ concentrato il maggior numero di gallerie e musei al mondo.

Progetti futuri?
Sempre tanti… sono un’entusiasta di natura e faccio fatica a contenere la mia esuberanza. Collaboro con diverse gallerie un po’ ovunqe, gli impegni sono sempre tanti e si dorme poco. Proprio in questi giorni sto definendo insieme ai miei assistenti il progetto definitivo per la mia prossima mostra personale a New York del Gennaio 2010, alla galleria Lmak projects, nel nuovo quartiere delle gallerie nel Lower East Side. Sempre nel 2010 ho in programma una mostra personale a Barcellona all’’Adn galleria, e poi diverse fiere e mostre collettive, film e video festival, insomma c’e’ sempre da correre per tenersi aggiornati e per finire le opere in tempo, questo e’ il bello di New York,  le possibilita’ non macano mai. New York e’ la terra promessa per l’arte e la cultura in generale!.

NOTgallery, Piazza Trieste e Trento,48 – Napoli
Fino al 21 giugno
Info: 0810607028; www.notgallery.com

AUDIO: l’intervista (dal sito dell’Espresso)