L’abitazione di un uomo eclettico, amante dell’arte e della cultura, curioso e aperto alle suggestioni del mondo, senza pregiudizi e con saggia empatia, non poteva chiudere le porte. L’uscio sempre aperto: non avrebbe potuto chiedere di meglio il padrone di casa, quel grande Giovanni Tesori, scomparso nel 1993. Scrittore, drammaturgo, pittore, critico d’arte, poeta, regista, attore: difficile darne una definizione. Allievo prediletto di Roberto Longhi, autore di celebri testi sull’arte del Cinque, Sei e Settecento lombardo-piemontese, scoperto da Elio Vittorini come scrittore, amico e collaboratore di Luchino Visconti, fondatore della Compagnia degli Incamminati. E ancora critico d’arte, editorialista, responsabile della pagina della cultura del Corriere della Sera per oltre un decennio. La sua casa riapre per mostrare al pubblico i suoi “Giorni felici”, una serie di acquerelli realizzati in una stagione particolarmente felice della sua vita, alla fine degli anni Sessanta. Attorno a lui, 22 artisti in 22 stanze, un gruppo di autori noti affianca alcuni giovani emergenti.
Casa Testori diventa così una sorta di Kunsthaus, realtà molto diffuse nelle città tedesche e del nord Europa, ma non in Italia, nelle quali viene data la possibilità a un artista di esprimere il proprio lavoro in un luogo pubblico che lo accolga. Giorni felici diventa un’opportunità che l’associazione Testori offre ad artisti che stanno cercando la loro strada. In mostra opere di: Giovanni Agosti, Studio Azzurro, Gabriele Basilico, Christiane Beer, Andrea Bianconi, Marco Casentini, Marco Cingolani, Chiara Dynys, Tamara Ferioli, Giovanni Frangi, Riccardo Gavazzi, Massimo Kaufmann, Mauro Maffezzoni, Paolo Maggis, Fulvia Mendini, Matteo Negri, Gianriccardo Piccoli, Annalisa Pirovano, Michela Pomaro, Alessandro Roma, Pietro Ruffo, Giovanni Testori. Dal 18 al 28 giugno, Casa Testori, Novate Milanese (Milano). Info: 02552298.370-369; www.associazionetestori.it.