Manifesta12, la presentazione

Allo studio OMA piace immaginare Palermo come il giardino dipinto nel 1875 da Francesco Lojacono, paesaggista siciliano. Una realtà fatta di convivenze, contaminazioni, modellata dalle differenze: «I giardini – spiega l’architetto Ippolito Pestellini Laparelli in occasione della conferenza stampa al Mibact per la presentazione di Manifesta 12 – sono luoghi in cui svariate forme di vita si mescolano e si adattano per coesistere». Da questa idea è partita la curatela della manifestazione, dal titolo Il Giardino Planetario. Coltivare la coesistenza, affidata per la prima volta a uno studio internazionale di architettura, che nel corso dell’anno ha portato avanti un’indagine approfondita sulla città di Palermo e sulle sue peculiarità, confluita nel progetto Palermo Atlas: «più che uno studio urbanistico – racconta ancora Pestellini Laparelli – è uno strumento multidisciplinare di mediazione con la città». Lo studio ha lavorato nel corso dell’anno come un collettivo aperto, con l’obiettivo di ottenere una comprensione profonda sulle strutture sociali, culturali e geografiche, capire come decodificare una città complessa e stratificata, evidenziando le sue trasformazioni contemporanee. Presente alla conferenza anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando che ha voluto sottolineare l’importanza del ruolo di una manifestazione così oggi: «Il mediterraneo è stato per anni mare di conflitti, diventa oggi contenuto liquido di diritti umani». D’accordo con il sindaco il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini: «Ci sono dei momenti in cui le città riscoprono una vocazione. Palermo adesso sta vivendo questo momento. E sono importanti investimenti intelligenti come questo».

Palermo sembra, insomma, essere la città ideale in questo momento storico per ospitare una rassegna internazionale come Manifesta, in grado di trasmettere un messaggio positivo di rigenerazione culturale e di trasformazione, in grado di accogliere, dare voce e spazio a realtà centrali e periferiche, di coinvolgere abitanti e visitatori in un progetto comune. «Unlock the city of Palermo – questo il motto secondo Hedwig Fijen, direttrice di questa dodicesima edizione della manifestazione – grazie all’energia, alla collaborazione internazionale, è possibile stimolare nuove forme di sviluppo e di partecipazione sociale». Un concetto cardine per una rassegna che punta proprio a creare un network tra le realtà esistenti sul territorio siciliano, mettendole in contatto con istituzioni locali e internazionali. I rapporti, le iniziative che saranno avviate per la manifestazione sono intese come progetti che continueranno anche a evento finito: «Manifesta – spiega la direttrice – . Tra i luoghi che saranno interessati dalle iniziative legate a Manifesta ci sono il Teatro Garibaldi, Piazza Magione, la chiesa dei Santi Euno e Giuliano e tanti altri, oltre, ovviamente, all’Orto Botanico di Palermo. La diversità dei progetti in programma si estenderà oltre l’arte contemporanea, dall’architettura al design dello spazio pubblico, dalla scienza alla geografia, dalla cultura del cibo al cinema, dall’antropologia allo storytelling e molto altro. Tutto sembra preannunciare un evento dall’importante valore culturale, non soltanto artistico. E così, nel pieno dell’inverno, una brezza di mare ci porta, almeno con la testa, agli inizi dell’estate. Appuntamento dal 16-06-2018, per arrivare a Manifesta mancano solo sei mesi.

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