Balestra e la regola della C

Oltre cento lavori che ripercorrono l’iter artistico di Silvio Balestra, nato a Trieste (dove vive e lavora) nel 1969, al centro della personale Creatività, concettualità, contemporaneità accolta negli spazi dal Chiostro del Bramante a Roma. Protagonista di numerose rassegne sia in Italia sia oltreconfine, Balestra – che nel 2012 ha avviato un ulteriore percorso di ricerca basandosi su fotografie digitali, elaborandole manualmente sia con tecniche e accessori sia con inchiostri fotografici puri – presenta al pubblico alcuni dei suoi cicli più noti (inclusa la più recente ricerca, i Concepts). Aperta al pubblico fino al 4 aprile e curata da Giovanni Faccenda – che nel testo in catalogo riconosce: “tutto, in sintesi, risulta per Balestra pretesto per singolari metamorfosi, tanto da condizionare forme, fonti luminose e finanche stati d’animo a risorgere in una dimensione ottica permeata da due intriganti variabili, l’enigma e l’archetipo” – l’esposizione gioca già nel titolo con la regola della lettera “C”. Al cubo.

Dunque creatività, «l’essenza medesima dell’essere artista», spiega Balestra (in completo nero, disponibile a soddisfare qualsivoglia curiosità e visibilmente emozionato) nel corso del vernissage, ma anche concettualità («substrato sul quale appoggiare la propria creatività, per conferire concretezza espressiva, di linguaggio, pura visibilità, all’opera che dovrebbe definirsi così “d’arte”») e contemporaneità. «Che tra tutte la lettera C mi sembra quella più scontata – taglia corto – poiché ogni lavoro è sempre contemporaneo e dunque figlio del proprio tempo». Ma, come già accennato, la caratura del lavoro di Balestra, che per sua stessa ammissione è permeato «di una cultura scientifica, dunque molti lavori in rassegna rimandano alla biologia», risiede (soprattutto) nell’abile e scrupoloso ricorso alla fotografia e alla computer grafica. L’allestimento al Chiostro del Bramante ruota attorno a molteplici cicli – Confronti, Scritture, Spirit and matter, Sequenze mutagene, Protempore, Informale fotografico materico, Monocromi charta, concentrandosi sul noto Concepts. Una serie di opere che richiamano ad affascinanti aspetti figurativi e formali come fondali marini, terreni lunari, paesaggi verdeggianti. Substrati culturali, substrati esistenziali.

Fino al 4 aprile; Chiostro del Bramante, via Arco della pace 5, Roma; info: chiostrodelbramante.it