La gabbia della De Novellis

Romina De Novellis è una performer italiana nata a Napoli, cresciuta a Roma e che vive e lavora a Parigi. L’azione diventa essenziale per un’espressività complice del corpo, del gesto, della comunicazione di un processo che va a scavare nell’interazione fra il linguaggio fisico al femminile e la fruizione dei presenti in contesti pubblici e metropolitani. De Novellis commenta: «Le mie performance si svolgono soprattutto nello spazio urbano e metropolitano poiché quello che mi interessa è di cogliere il pubblico vero, quello casuale, che non sa che si sta per svolgere un’azione». La figura della donna si intride di spiritualità, quotidianità, iconografie della vita che traggono ispirazione dall’antropologia e dall’etnomusicologia. Le sue azioni vengono filmate, l’artista spiega: «video e foto di Mauro Bordin sono le tracce del mio lavoro performativo. Insieme stabiliamo come approcciare ai prodotti derivati dalla mia opera che altrimenti sarebbe effimera». Il messaggio che l’artista vuole comunicare ha varie sfaccettature che si dipanano fra l’intimità di uno sguardo introspettivo e la denuncia politica e sociale. Romina commenta: «il mio universo è al femminile, poiché chi lo racconta è una donna, ma le tematiche sono universali. L’universo è sociale, antropologico e soprattutto famigliare. Quindi è anche legato al microcosmo e non solo all’universo.» La Gabbia, che qui presentiamo, è un video che si fruisce su tre canali ed è la testimonianza di tre performance svoltesi durante le tre serate di vernissage e di presentazione del 7.5 club di Parigi, nella mostra collettiva Les états limites lo scorso maggio. L’artista era rinchiusa in una gabbia che ricopriva di rose bianche, e ricorda: «Il primo giorno era molto freddo, nel video le persone restano vicino alle finestre. Il secondo giorno diluviava e le persone sono rimaste dietro le finestre, ero sola in giardino sotto al temporale. Il terzo giorno era molto caldo, la gabbia è circondata da tutto il pubblico» e continua: «la sensazione è quella claustrofobica di un corpo all’interno della società: mi copro chiudendomi ancora di più dietro alle rose non solo per non essere vista, ma anche per essere libera di muovermi nel mio universo immaginifico. La claustrofobia diventa quindi una via di fuga. Viviamo in una società che ci ingabbia. La donna, in questo caso, per asfissia, paradossalmente si libera dalla tortura del dover vivere in gabbia». Concludiamo con la summa del significato del suo lavoro che, come dichiara Romina: «parte da una riflessione su come il corpo può comunicare gli effetti del mentale. Un quadro in movimento può essere metafora di una vita intera.» Il video La gabbia è stato presentato all’interno della prima mostra del progetto Noli me tangere a cura di Raffaella Barbato presso lo spazio Di.st.urb. di Scafati in provincia di Salerno. Il progetto si svolge come riflessione al femminile sulla frase di Gesù a Maria Maddalena dopo la resurrezione e si sviluppa nella relazione con il proprio corpo di artiste di tutte le latitudini: Regina Jose Galindo, Angelika Fojtuch, Angela Barretta, Silvia Giambrone, MaraM. Info: www.rominadenovellis.com

http://vimeo.com/42880318

 

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