FEduF (ABI) e Vivere nella Comunità: ecco l’analisi su relazione tra giovani, educazione finanziaria e musica

Presentata insieme al Ministro Abodi la ricerca sul rapporto tra il tema del denaro e la musica nel tempo e tra i diversi stili musicali

Il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, Stefano Lucchini (Presidente FEduF), Magda Bianco (Banca d’Italia), Marcello Presicci e Paolo Gualdani (Co-Founder & General Partners di Milano Investment Partners Sgr e Ceo di Angel Capital Management Spa) hanno presentato la ricerca sul rapporto tra il tema del denaro e la musica nel tempo e tra i diversi stili musicali

di Ennio Bassi 

Le persone che servivano a trattare un tema delicato ed importante c’erano tutte: Andrea Abodi, Stefano Lucchini, Marcello Presicci, Magda Bianco e Paolo Gualdani, si sono ritrovati insieme sul palco nella sala delle scuderie nella sede dell’Abi, in rappresentanza di politica, banche, investitori privati e l’alta formazione,  in un confronto sull’educazione finanziaria intesa come una delle competenze imprescindibili per l’esercizio dei diritti e dei doveri di ogni cittadino.

Un tema centrale che diventa fondamentale quando al centro dell’attenzione vengono collocate le nuove generazioni, quei giovani, che sono chiamati a vivere l’educazione finanziaria non solo come strumento di sostenibilità e benessere economico nell’intero arco della loro vita, ma anche come fattore di consapevolezza nella loro futura veste di classe dirigente e di civil servant del Paese.

Così, nell’ambito della collaborazione tra Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio (ABI) e la Scuola Politica “Vivere nella Comunità”, nata su questa premessa e fondata dai professori Pellegrino Capaldo e Sabino Cassese, si è sviluppato il progetto di utilità sociale, dedicato all’educazione finanziaria, dall’accattivante titolo  “Aristotele Trap: sogni, miti, valori e disvalori nella relazione tra giovani e denaro”.

Guidati dagli esperti di psicologia del denaro Massimo Bustreo, docente di psicologia e comunicazione presso lo IULM di Milano, e Edoardo Lozza, professore ordinario di psicologia economica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, gli young professional della Scuola Politica hanno approfondito l’analisi dell’evoluzione degli stereotipi socioculturali legati all’educazione finanziaria e veicolati attraverso la musica.

Lucchini in collegamento da remoto

“La musica è memoria ed è a tutti gli effetti uno strumento utilizzato nei contesti sociali per condividere i propri valori culturali con l’obiettivo di garantirne la coesione – conferma Stefano Lucchini Presidente della Fondazione per l’Educazione finanziaria e al Risparmio – e, in quanto prodotto di comunicazione e di cultura, ha un ruolo fondamentale nei processi di costruzione della realtà. Poiché esiste un rapporto di interdipendenza valoriale tra musica, economia e sistema socioculturale, la loro analisi congiunta rappresenta uno strumento per indagare la nostra evoluzione, nel rapporto con le tematiche legate all’economia e al denaro e darci nuovi strumenti per migliorare la sua diffusione, specialmente nelle giovani e giovanissime generazioni. Non entro nella questione più dibattuta nei testi delle canzoni, non saprei dire se i soldi fanno la felicità come il filone Trap lascerebbe intendere (meglio piangere nella limousine), né parteggio con chi ritiene che la felicità è altro, cioè romanticismo e magari due cuori e una capanna. Penso che al denaro si debba attribuire il giusto valore, e per attribuirglielo serve l’educazione finanziaria, serve conoscere l’importanza del risparmio e i modi di tutelarlo in tempi di alta inflazione come questo. Si tratta di avere alcune competenze di base, che non a caso sono principi considerati oggi a pieno titolo civici, cioè componenti essenziali della partecipazione alla vita pubblica in modo informato e responsabile, e dunque bagaglio indispensabile del cittadino consapevole”.

Il ministro Abodi, ricordando come fosse stato già presente nella passata edizione, quando era Presidente del Credito Sportivo, ha invece concentrato il suo intervento sul valore culturale dell’iniziativa. “Da presidente dell’unica banca pubblica rimasta – ha detto Abodi – avevo partecipato alla precedente edizione perchè credo nel valore della formazione come strumento di costruzione di una etica nella gestione delle attività economiche e di risparmio. Come ministro compente ai giovani sono ancora più felice di essere qui anche quest’anno per sottolineare l’importanza della costruzione di una classe dirigente che trovi anche nella competenza e nell’etica economica le sue radici“.

Trasmettere competenze di educazione finanziaria non è infatti semplice nel nostro Paese perché la materia risulta ostica per la maggior parte della popolazione. Viene ritenuta un argomento da addetti ai lavori che suscita soggezione e lontana dalla sfera degli interessi individuali. Eppure, senza educazione finanziaria è difficile compiere scelte che sono fondamentali per il benessere presente e futuro nelle diverse fasi di vita delle persone.

“L’aspetto innovativo di questo progetto risiede nella scelta dell’espressione culturale scelta per l’analisi dei messaggi trasmessi ai più giovani, ossia la musica per analizzare quali contenuti, valori, disvalori vengono veicolati dalle canzoni più ascoltate del momento ma anche degli anni passati. Dopo una prima fase di raccolta e ascolto, sono state individuate le canzoni che contengono riferimenti al denaro e selezionate quelle più interessanti o significative – commenta Marcello Presicci, Segretario Generale della Scuola Politica “Vivere nella Comunità”.

Abodi e Gualdani

Molto efficace anche l’intervento di Paolo Gualdani, storico sostenitore della Scuola “Vivere nella comunità”. Da investitore privato, caratterizzato da una forte attenzione alle imprese innovative, il Ceo di Angel Capital Management spa ha sottolineato come il valore della formazione si trasformi in vantaggio competitivo per le imprese. “Io stesso – ha ricordato Gualdani – devo molto alla mia formazione e ai miei mentor: ad Angelo Moratti, in primo luogo, con il quale sono nato e al quale poi mi sono unito facendo tanta strada insieme, finanziando giovani imprese, spesso fatte da studenti universitari. E con Angelo Moratti ho assorbito la lezione di un suo altro grande mentor, vale a dire Warren Buffett. Insomma, la formazione conta ed è per questo che siamo qui”.

Dall’analisi delle canzoni di epoche differenti emerge come il denaro abbia una forte influenza a livello sociale in una doppia accezione: sia come abilitatore e nutrimento sia come cessazione e ostacolo all’instaurazione di relazioni interpersonali. Se, in molti casi, permette il riscatto sociale e l’affermazione di uno status all’interno della comunità, può anche portare alla creazione di rapporti opportunistici e non autentici.

Un’altra interessante relazione che viene trattata all’interno dei testi è quella tra guadagno e felicità, indagata sin dai tempi di Aristotele: se il maggior possesso di denaro consente di raggiungere una migliore condizione di vita, non è detto che sia sempre positivamente correlato al livello di soddisfazione emotivo, tanto che tra i temi ricorrenti presenti in tutte le epoche si trovano la fatica per guadagnarlo attraverso il lavoro duro e la determinazione, il desiderio di aiutare se stessi e la propria famiglia, la consapevolezza che il denaro può portare sia felicità sia problemi e una critica alla società che pone un’enfasi eccessiva sulla ricchezza e sul successo, spesso a spese di valori come l’amore, la famiglia e la felicità. E quali sono invece i valori? Sono molto differenti a seconda dell’artista e dello stile musicale, ma alcuni costituiscono senza dubbio un fil rouge tra passato e presente: in molte canzoni il denaro è sinonimo di lavoro duro e di determinazione nel raggiungere la ricchezza e il successo. Questo aspetto è molto spesso celebrato insieme all’ambizione e al potere che deriva dall’averne, ma anche la consapevolezza e l’importanza di essere responsabili nell’uso del denaro.

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La Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio (FEduF) è nata su iniziativa dell’Associazione Bancaria Italiana per diffondere l’educazione finanziaria in un’ottica di cittadinanza consapevole e di legalità economica. Obiettivo della Fondazione è il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati a promuovere una nuova cultura di cittadinanza economica, valorizzando le diverse iniziative, superando gli individualismi e mettendo a fattor comune le esperienze maturate in nome dell’interesse della comunità. Opera in stretta collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e gli Uffici Scolastici sul territorio e diffonde, nelle scuole di ogni ordine e grado, programmi didattici innovativi nella forma e nei contenuti, anche attraverso l’organizzazione di eventi per gli studenti, gli insegnanti e i genitori. La Fondazione lavora sulla mediazione culturale tra contenuti complessi e strumenti divulgativi semplici ed efficaci. Le sue iniziative si rivolgono anche agli adulti, in collaborazione con le Associazioni dei Consumatori.