VITA DVLCIS. Vezzoli, Roma, il cinema

Arte contemporanea e storia romana dialogano insieme attraverso le opere provenienti dal Museo Nazionale Romano e la rappresentazione della storia romana nel cinema del '900

Palazzo delle esposizioni

Roma

Curata da Francesco Vezzoli insieme a Stéphane Verger, direttore del Museo Nazionale Romano, VITA DULCIS è una mostra dedicata a rileggere e attualizzare, attraverso un inedito e sorprendente dialogo tra arte contemporanea, archeologia e cinema, il fascino dell’antica Roma.

Già dal titolo, una latinizzazione del celebre film di Federico Fellini La dolce vita, si introduce e riassume l’agilità con cui la mostra si muove tra epoche e contesti differenti, attraverso un percorso espositivo articolato in sette sale tematiche. Reperti archeologici conservati nelle diverse sedi del Museo Nazionale Romano affiancano il racconto immaginario di film di grande successo. Una nuova narrativa che elimina quella “freddezza” e “lontananza” caratteristiche di molte esposizioni museali, per restituire al visitatore l’intensità vitale e la passione autentica che questi reperti sanno suscitare, immergendoli in un allestimento suggestivo e inaspettato, che li mette in relazione con alcune opere recenti di Vezzoli che incorporano elementi d’epoca antica o che all’antico sono ispirate e che costituiscono il terzo elemento di questo dialogo.

Negli ultimi anni, Francesco Vezzoli ha sviluppato la sua pratica artistica creando un ponte tra l’immaginario contemporaneo e la storia dell’arte. Una prassi che lo ha portato a rivolgere la sua poetica all’arte antica, al passato e alle sue icone, e a districarsi tra diversi linguaggi, in un gioco di riferimenti e mescolanze tra cultura classica e cultura pop. È stato dunque per lui naturale accostare i reperti di epoca romana a spezzoni di film ambientati nell’antica Roma, creando un excursus parallelo sulla storia del cinema che parte da Cabiria del 1914 – il primo kolossal italiano, sceneggiato da Gabriele D’Annunzio – al Satyricon di Federico Fellini, fino alle incarnazioni più contemporanee, sia di produzione italiana che internazionale. Un mosaico di opere classiche iconiche, reperti inediti mixati a capolavori del cinema del Novecento, in una compresenza di livelli semantici a cui Vezzoli ci ha abituati.
A Paazzo delle Esposizioni, immersi in una dimensione suggestiva e teatrale, disegnata dall’artista Filippo Bisagni, ed esaltati da un gioco di luci e ombre, di bianchi e neri, concepito da Luca Bigazzi (tra i più grandi direttori della fotografia del panorama italiano, autore della fotografia di Così ridevanoIl Divo e La Grande Bellezza, tra gli altri), i reperti e le opere contemporanee selezionati da Vezzoli e Stéphane Verger dialogano all’interno di un percorso complesso ed emozionante, fatto di stratificazioni e accostamenti di livelli estetici distanti, epoche diverse, arte colta e arte popolare, racconto del potere e fotografia della vita “reale”.

Nell’offrire un’inedita visione dell’antico, la mostra è una proposta di museologia nuova, che tiene insieme star e storia, rappresentando anche l’approdo di un percorso artistico, quello di Vezzoli, complesso e sfaccettato, restituendone gli aspetti fondanti.

«VITA DULCIS inaugura il nuovo corso dell’Azienda Speciale Palaexpo e rilancia in modo fattivo il ruolo del Palazzo delle Esposizioni come punto di riferimento per la produzione e ideazione di progetti espositivi inediti, volti a riportare Roma al centro della scena culturale internazionale del contemporaneo», ha dichiarato Marco Delogu, Presidente di Palaexpo. «Con questa mostra miriamo a un cambio di passo verso la realizzazione di un disegno ambizioso, che verrà portato avanti anche attraverso collaborazioni più incisive con istituzioni e artisti di livello mondiale come Francesco Vezzoli».

VITA DULCIS. PAURA E DESIDERIO NELL’IMPERO ROMANO
a cura di Francesco Vezzoli e Stéphane Verger
fino al 27 agosto
Palazzo delle Esposizioni – Via Nazionale, 194 Roma