RAW, gli studi di Fondamenta Gallery hanno aperto le porte al pubblico per presentare TAKE OFF

Gli artisti dello spazio romano hanno condiviso le loro ultime ricerche all’interno dello spazio nell'ambito della Rome Art Week

Open studio Fondamenta Gallery – Rome Art Week 2022

Fondamenta Gallery ha aperto al pubblico i suoi studi per la Rome Art Week 2022 con l’evento Take Off. Il titolo scelto sottolinea il dinamico crocevia che questo luogo rappresenta nel quartiere tiburtino. Spazio espositivo e studi artistici che in questi anni hanno visto il passaggio di artisti emergenti e affermati tra esposizioni, residenze e studio visit.

Per il “decollo” di questa Rome Art Week gli artisti Chiara Amici, Prisca Baccaille, Margherita Giordano, Giovanni Longo, Mattia Morelli, Maura Prosperi e Giulia Spernazza hanno condiviso le loro ultime ricerche all’interno dello spazio curato da Inside Art, nel quale lavorano da alcuni anni.


Il linguaggio di Chiara Amici indaga in chiave onirica le dinamiche affettive e i cicli naturali, attraverso l’accumulo e l’archiviazione di memorie collettive. Tramite il collage, il ricamo e l’installazione, interviene su materiali quotidiani ricchi di significato come corredi, oggetti personali e libri.

Il punto di partenza della produzione di Prisca Baccaille è lo stare nei luoghi: percorrerli, respirarli e scegliere di ascoltarli. Entrare in un bosco, in punta di piedi e intuire lo scricchiolio dei petali. Intuire una melodia familiare come un antico ritornello, che increspa la superficie e poi monta e scroscia fragoroso. Un ritornello che parla di un passato comune, un confondersi di carne e terra dove la roccia palpita rosa e l’aria ha i muscoli tesi. In questo incontro intimo con la natura, l’uomo si è dissolto, è svanito nella nebbia per ritrovarsi nello scorrere di un fiume o nei fianchi ondulati di una montagna.

Margherita Giordano si occupa di forme di riequilibrio energetico basate sulla psicologia del profondo e sulle immagini interiori, risorse fondamentali per conoscere il linguaggio dell’inconscio. L’arte che cura è il centro del suo messaggio, che divulga nei singoli trattamenti olistici in studio, nei consulti tarologici in video chiamata e nei laboratori di arte partecipata, in cui cerca sempre di portare uno strumento divinatorio o un oracolo (come i tarocchi, la numerologia o I Ching) per determinare la fuoriuscita delle immagini interiori dei partecipanti. Il simbolo e l’immagine sono il centro del suo lavoro: attraverso di essi produce il materiale artistico, pittorico e grafico che utilizza sia per i canali delle mostre di arte contemporanea che per i vari trattamenti ad personam.

Giovanni Longo nella sua ricerca sperimenta molteplici mezzi ponendo l’attenzione sulla capacità dei linguaggi di condizionare la narrazione. Le sue opere sono strutture a stretto contatto con l’identità, la memoria e la storia. Raccoglie, accumula e classifica forme lignee, dati scientifici, informazioni con il fine ultimo di ottenere un’evasione poetica da essi, lasciando talvolta al fruitore la facoltà di scoprire l’origine delle cose.

Mattia Morelli compie un viaggio onirico in luoghi e paesaggi reali, e non. Scruta il microcosmo per giungere a quello che del macrocosmo è poco accessibile ai più fino a ritrovare l’universale in un unico, e apparentemente, banale elemento. Consistenze misteriose tanto porose quanto compatte nascondono sulla superficie una stratificazione dettagliatissima, talmente delicata che con una minima pressione si creano substrati profondi e sconosciuti.

Nelle opere di Maura Prosperi elementi abissali affiorano in superfice. Compiuto il passaggio dall’invisibile ribollente, l’impossibile si mostra nutrendosi della linfa della dimensione naturale. Sono visioni speculari della realtà che da questo punto coesistono e si aggirano nel loro contrario. Compresenza dimensionale. Inflessione ridondante, implosione generatrice. Generazione perpetrata in un loop dal quale sembra non esserci possibilità di evasione. Il paradossale si insinua nel tessuto epidermico. È il sottosopra disvelato nella dimensione sensoriale.

La ricerca di Giulia Spernazza induce essenzialmente al silenzio perché nasce da un ascolto profondo. Nelle Opere in tessuto, convive un misterioso contrasto tra la materia vissuta e logora e un finale senso di leggerezza e sospensione, esse appaiono soggette allo scorrere del tempo ma al contempo  emanano un senso di immobilità che sembra sospenderlo, oltrepassarlo.
Nella serie Nodi/Snodi, nata nel 2020, il nodo diviene il simbolo della “zona cieca” presente in ogni essere umano, in cui convivono parti interne sconosciute che spesso non si ha il coraggio di osservare da vicino e che nel periodo di solitudine trascorso a causa della pandemia, sono inevitabilmente venute alla luce . Sono opere che appaiono statiche e drammaticamente soggette alla forza di gravità, in cui progressivamente si assiste a un lento processo di districamento che corrisponde all’accettazione e allo scioglimento di quelle parti buie.

TAKE OFF

Open Studio Fondamenta Gallery

Rome Art Week 2022

Artisti
Chiara Amici
Prisca Baccaille
Margherita Giordano
Giovanni Longo
Mattia Morelli
Maura Prosperi
Giulia Spernazza

Fondamenta Gallery  via Fraccaroli angolo Via Stefani / M Monti Tiburtini – Roma.

Info  [email protected]