Al MACRO la personale di Diego Perrone

Macro – Museo d’arte contemporanea Roma

Roma

Apre al MACRO la personale di Diego Perrone, Pendio piovoso frusta la lingua, un paesaggio organico, e a tratti vertiginoso, che unisce opere degli ultimi vent’anni di produzione dell’artista italiano con cinque nuovi lavori: due opere/display, una distorsione dello spazio, un video e una serie fotografica. Il lavoro dell’artista amplifica ed esaspera immagini e gesti per esplorare gli estremi di un istante o della natura dei materiali che sceglie di utilizzare. Affiora così il suo tentativo di creare immagini dalle assenze, lavorando con gli archetipi e con la materia dei sogni.

La mostra si articola senza soluzione di continuità in diverse costellazioni di lavori, ognuna delle quali è raccontata da descrizioni scritte dall’artista; alcune — come i disegni a biro rossa o le sculture in vetro — sono esposte per la prima volta su strutture di supporto di nuova concezione, destinate a essere lette come opere a sé stanti. Una di queste, Snorkeller Tube, è stata realizzata grazie al supporto dell’avviso pubblico PAC2020 – Piano per l’Arte Contemporanea promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura ed è stata destinata alle collezioni di arte contemporanea della Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali.

Il nuovo lavoro video Frustata è costituito da delle vecchie riprese filmate da Perrone e cattura un incontro casuale, in un paese montano del Nord Italia, con un ragazzo che schiocca magistralmente una frusta. L’opera risuona nello spazio, con il rumore della frusta che funge da filo conduttore tra tutte le opere in mostra. Un intervento spaziale in cui Perrone ha scelto di far scivolare le pareti sul pavimento, x Meters Slope, compie un analogo gesto unificante, rafforzando l’intenzione dell’artista di fare dell’intera mostra un’opera.

Esplorando il momento intermedio, tra il prima e il dopo, considerato spesso come “tempo morto” tra causa ed effetto, l’artista vuole innescare una reazione viscerale, spingendoci a chiederci cosa sia (appena) successo. Ad esempio, la morte di un vecchio cane in un bosco vicino a Torino non fa notizia, eppure per Perrone è un evento che vale la pena di incarnare in un video – Vicino a Torino muore un cane vecchio – realizzato con le tecniche CGI dei primi anni 2000.

Spinto dalla curiosità per i luoghi più nascosti e per le profondità della psiche umana, Perrone è disposto a scavare a fondo, anche per dissotterrare le proprie intenzioni. Il mondo in superficie appare e si percepisce in modo diverso da sottoterra, quanto sott’acqua, attraverso l’intricata rete di un disegno a biro rossa, o all’interno di una stanza distorta. Acquisisce altri significati, come suggerisce la serie dei Pensatori di buchi. Spingendo i materiali al di là delle loro viscere, culturali e organiche, l’artista costruisce un mondo parallelo che estrae elementi marginali e iconici da quello reale. Sovrappone e traccia linee tra linguaggi e discipline disparate, tra il naturale e l’artificiale per deviare la comprensione del tempo e dello spazio dello spettatore. 

29 settembre 2022 – 19 febbraio 2023
Opening aperto al pubblico 29 settembre, dalle ore 18 alle ore 21
MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma

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