La personale di Mario Nalli Fino all’ultimo fiat-o si svolge alla galleria Arte e Pensieri di Roma fino al 25 marzo. Il titolo proviene da una riflessione di Nalli sul significato di “fiat” in relazione all’arte. La parola fiat fa infatti pensare al passaggio da tenebre a luce essenziale per la creatività e essenziale in questo periodo storico, e alle parole di Maria durante l’Annunciazione che prevedono un futuro di salvezza. In questo momento così tragico la salvezza e il passaggio alla luce sono importanti per la speranza dell’umanità e l’arte deve servire anche a portare una nuova prospettiva rivolta al futuro, cui alludono le tele di Nalli. Nel lavoro dell’artista la materia pittorica emerge dall’interiorità attraverso una tecnica che il gallerista Sargentini ha definito “processuale”. Poi la parola “fiato” ci riporta ad una problematica odierna: Nalli vuole capovolgere in termini di positività il rapporto con il nostro respiro. La mostra presenta tutte opere astratte mentre precedentemente l’artista si era concentrato sul figurativo, dalle sue parole: “il linguaggio della pittura è infinito e non c’è differenza tra astratto e figurativo.” Questo passaggio ha un’origine molto profonda, si radica nella volontà di calarsi nell’inconscio, di creare una spiritualità che si svolge nello spazio e nel tempo. Si può parlare di automatismo psichico che rivela un’intimità molto forte tra la tela e l’artista. Nalli, anche se ha realizzato quadri astratti, si è ispirato alla figuratività nel contesto naturale: stalattiti, stalagmiti, fiori, acqua; perché dice: “l’arte è riproduzione di ciò che tu vedi andando oltre il visibile. E ciò è evidente anche nel figurativo.” In questa esposizione cambia il rapporto con il colore, precedentemente nelle mostre da lui realizzate, i suoi olii erano monocromatici, ora compaiono gialli, rossi, blu oltremare, blu cobalto, verde smeraldo, arancione. Questo cambiamento è dovuto ad una fascinazione di Nalli per la Deposizione di Raffaello così ricca di colori. E, nel suo lavoro, è essenziale il rapporto con la luce del sole, come dichiara: “la luce del sole è vita.” E nel riflettere sulla luce, Nalli si concentra sul vento solare con i suoi campi magnetici che sono invisibili ma vitali, che danno energia, che respirano con il respiro del sole. Da questa sua attenzione nasce una serie di piccoli quadri dedicati proprio al respiro solare come “Flauto traverso” o “Fagotto”. Diventa quindi essenziale in questa mostra la presenza di una sapienza tecnica che si rivela nella processualità di Nalli unita ad un calarsi nelle profondità della natura e al contempo dell’essere umano.