Il nuovo Dpcm entrato in vigore il 16 gennaio (fino al 5 marzo 2021) ha stabilito, tra le altre cose, la parziale riapertura dei musei: solo nei giorni feriali e solo nella zona gialla. Ma l’Associazione dei musei di arte contemporanea italiani (Amaci) ha fatto pervenire oggi un messaggio al Presidente del Consiglio e al Ministro dei Beni culturali e del Turismo per chiedere una revisione delle limitazioni.
Dopo oltre due mesi di chiusura completa dei musei e delle istituzioni culturali Amaci intende sottolineare come questa riapertura parziale rischi di penalizzare ulteriormente il loro ruolo e la loro funzione sociale, mettendo a rischio la sostenibilità, non soltanto economica e finanziaria, per molti di essi.
LA PROPOSTA
Amaci chiede che i musei e i loro rappresentanti vengano coinvolti nella valutazione sulle riaperture di questi luoghi in relazione, non soltanto all’indice del contagio, ma anche alla densità della popolazione e alla media annuale dei visitatori, in modo che possano essere fatte tutte le valutazioni necessarie affinché riescano a mantenere vivo il legame con il proprio pubblico e con il proprio territorio. I musei d’arte contemporanea non sono dei meri contenitori di opere d’arte o semplici sedi espositive: sono dei centri di studio e di produzione, dei punti di riferimento fondamentali per la comunità artistica e per l’intero suo sistema produttivo, duramente colpito dall’attuale situazione, oltre che degli importanti presidi per la lettura del presente. Verso tutti i soggetti di questo sistema diffuso, i musei d’arte contemporanea sentono un forte senso di responsabilità e per questo chiedono che il loro legame con le comunità di riferimento venga riconosciuto e non più delegato alle sole modalità digitali.
I musei d’arte contemporanea sono stati fin qui responsabili, attenti e rispettosi delle direttive anche in relazione alla situazione delle singole aree geografiche. Ora chiedono di continuare a fare la propria parte in relazione alle proprie specificità e alla propria funzione, di cui è fondamentale che si prenda coscienza, mettendoli nella condizione di esercitare, nelle forme e nei modi possibili, il proprio compito nei confronti della società.
L’AMACI
Si tratta dell’Associazione dei musei d’arte contemporanea italiani. L’associazione riunisce 24 tra i più importanti musei d’arte contemporanea del nostro Paese. Nata nel 2003 con lo scopo di sostenere l’arte contemporanea e le politiche istituzionali legate alla contemporaneità si propone di consolidare ogni anno di più il suo ruolo di realtà istituzionale e di punto di riferimento per la diffusione dello studio e della ricerca artistica contemporanea in Italia e all’estero.
MUSEI RAPPRESENTATI
Castel Sant’Elmo, Polo museale della Campania (Napoli)
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea (Rivoli – TO)
Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana, Prato
Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli
Fondazione Musei Civici di Venezia – Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Fondazione Museion. Museo di arte moderna e contemporanea, Bolzano
Fondazione Torino Musei – GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
Fondazione Modena Arti Visive
Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, Verona
GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
ICG – Istituto Centrale per la Grafica, Roma
Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Kunst Meran Merano Arte
MA*GA – Fondazione Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Silvio Zanella, (Gallarate – VA)
MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma
MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli
MAN_Museo d’Arte Provincia di Nuoro
Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma
Museo del Novecento, Milano
Museo Marino Marini, Firenze
MUSMA – Museo della Scultura Contemporanea Matera
PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano
Palazzo Fabroni – Arti Visive Contemporanee, Comune di Pistoia