In che modo descriveresti il nostro mondo se, all’improvviso, venisse a trovarci qualcuno proveniente da un altro pianeta? Un interrogativo che trova risposta nel volume Se vieni sulla terra (Il castoro, 80 pagine, 19 euro). Scritto e illustrato dall’australiana Sophie Blackall, con la traduzione di Giusy Scarfone, questa pubblicazione di grande formato rende omaggio allo splendore e alla diversità del nostro pianeta (e dei suoi abitanti), osservati attraverso gli occhi di un bimbo. «Caro visitatore dello spazio, se vieni sulla terra ci sono un paio di cose che dovresti sapere. Viviamo in molti luoghi diversi, in diversi tipi di case e di famiglie. Ognuno di noi è diverso dagli altri, ma tutti siamo straordinari. E insieme condividiamo questo bellissimo pianeta». Ottimismo, candore e poetica fanno da leva a questo nuovo lavoro di Blackall – artista e illustratrice di volumi per l’infanzia, ha vinto due volte la Caldecott medal (premio letterario consegnato ogni anno dalla Association for library service to children) nel 2016 e nel 2019 per La vera storia dell’orso Winnie e Ciao ciao, amico faro – che, offrendo al giovanissimo lettore un campionario incredibile, rende con calore l’intero pianeta. Ricco di dettagli, Se vieni sulla terra è «un libro su tutti noi e sul nostro mondo», spiega Blackall, che vive a Brooklyn (New York). La diversità tra le persone – ma anche tra gli animali – che talvolta litigano, vengono espresse nel senso migliore del termine, veicolate per conoscersi e conoscere meglio, rispettandosi e rispettando. Differenze e integrazione vanno a braccetto, come la voglia di conoscere l’altro («a volte ci facciamo male a vicenda, ma è meglio quando ci aiutiamo»). Utopia? Forse. Ma Se vieni sulla terra – ispirato alle migliaia di bimbi che Blackall ha incontrato nel corso dei suoi viaggi a supporto di Unicef e Save the children («l’idea del libro mi è venuta in cima all’Himalaya, in Bhutan») – restituisce un po’ di speranza a chi, questa terra, la abita.
Info: www.editriceilcastoro.it