Dalla tv al cinema, dall’animazione ai videogame: Il giro del mondo in 80 giorni (pubblicato per la prima volta nel 1873) di Jules Verne è un romanzo avventuroso che ha pochi pari per le sue infinite – non sempre riuscite – declinazioni. Oggi, il nuovo formato che assume quest’opera (la cui influenza culturale si continua a respirare) non può che essere – anche – di stampo fumettistico. Edito da Tunué all’interno della collana Tipitondi per i lettori junior, con traduzione a cura di Stefano Andrea Cresti, Il giro del mondo in 80 giorni (46 pagine a colori, 15,50 euro) è un volume a fumetti che, nella sua nuova veste grafica – la prima edizione è del 2012 – ben esprime il motto della casa editrice: «Vorremmo che queste letture divenissero quelle radicate nella memoria dell’adulto che rivolge uno sguardo affettuoso al sé bambino». Graphic novel per ragazzi e non solo, dunque, considerando che gli autori francesi Loïc Dauvillier (testi) e Aude Soleihhac (disegni), con i colori di Anne-Claire Jouvray (new entry rispetto alla pubblicazione di otto anni fa), sono in grado di catturare un pubblico ampio ed eterogeneo, attenendosi fedelmente al racconto originale (certo, in poco meno di cinquanta pagine). Una bella scommessa – vinta, fidatevi – quasi al pari di quella con la quale inizia la storia fantastica: ”Nel lontano 2 ottobre 1872 la rocambolesca avventura del gentlemen londinese Phileas Fogg inizia con una scommessa bizzarra: riuscire a compiere il giro del mondo in ottanta giorni”. Capace di intrattenere e divertire, forte del suo ritmo serrato (i testi sono assai scorrevoli, i disegni e i colori tenui ben riverberano sia le atmosfere di Londra sia quelle del mondo tutto di fine ottocento), questa narrazione a fumetti prende il là dal più tradizionale, nel caso specifico, degli interrogativi: «la tecnologia ha fatto passi da gigante e il vapore domina incontrastato negli spostamenti globali. Ma può il mondo essere diventato così piccolo da poterne fare il giro in soli ottanta giorni?». Ecco, è proprio questa la scommessa che il preciso e tenace – nonché sui generis, considerando che ha congedato il suo maggiordomo poiché ”colpevole di aver preparato un’acqua da barba troppo fredda” – gentiluomo inglese Phileas Fogg raccoglie dai suo colleghi del Reform club London (”oh, andiamo. State forse dicendo che siete pronto a scommettere quattromila sterline. State scherzando spero”, si sente dire, replicando con prontezza: ”ma io sono molto serio, anzi ho ventimila sterline che sono volentieri disposto a rischiare”). Così il suo domestico francese, Passepartout, viene buttato giù dal letto nel cuore della notte per ritrovarsi – suo malgrado – scaraventato in un’incredibile avventura (”monsieur, avete in programma un viaggio?”, domanda, non con poco stupore, il povero maggiordomo. ”Sì, faremo il giro del mondo. E non abbiamo un minuto da perdere”, replica Phileas Fogg). Una vera e propria corsa contro il tempo, dunque, per il coraggioso miliardario, Passepartout e l’incantevole Auda, in un vorticoso viaggio intriso di atmosfere sentimentali ed esotiche, nel cuore della rivoluzione industriale e nel mito dello sviluppo scientifico. Tra sorprese, ambiguità, intermezzi romantici e colpi di scena.
Info: www.tunue.com