Il Macro riapre le porte

Ci siamo quasi. Manca poco più di un mese e la nuova programmazione espositiva del MACRO verrà finalmente inaugurata. Rimandata di qualche mese a causa dell’ emergenza sanitaria che ha rallentato i lavori di ristrutturazione previsti, la prima mostra firmata dal nuovo direttore artistico dello spazio romano, Luca Lo Pinto, è prevista dal 17 luglio al 27 settembre 2020.

Il progetto, concepito come un vero e proprio editoriale di un giornale in cui si raccontano intenzioni, si anticipano provocazioni e si cerca di coinvolgere chi vorrà poi sfogliare quelle pagine, o farne parte, ospiterà le opere di Xavier Aballí, Andreas Angelidakis, Archivio Storico Birra Peroni, Archivio Marcello Salustri, Pierre Bismuth, Henry Bond, Corita Kent, Gino De Dominicis, Trisha Donnelly, Melvin Edwards, Morgan Fisher, Philipp Fleischmann, Liam Gillick/Henry Bond, Marcia Hafif, i ready made appartengono a tutti®, Ann Veronica Janssens, Lory D, Marcello Maloberti, Cecilia Mangini, Franco Mazzucchelli, Luigi Nono, Gastone Novelli, Joanna Piotrowska, Emilio Prini, Puppies Puppies, Sarah Rapson, Roberto Rossellini, Seth Siegelaub, Giovanna Silva, Lewis Stein, Nora Turato, Ufficio per la Immaginazione Preventiva, Vipra, Luca Vitone, Nicole Wermers, Eduardo Williams & Mariano Blatt.
In mostra, dunque, 55 opere scelte per suggerire direzioni, posizioni e linguaggi del programma triennale di Museo per l’Immaginazione Preventiva e proposte come ”contenuti non ancora impaginati di una futura rivista vivente” come spiega lo stesso museo.  La molteplicità di interventi, alcuni dei quali commissionati per l’occasione o mai esposti prima racconteranno, infatti, in tutti gli spazi architettonici del museo ripensati per la riapertura, il MACRO e la sua storia, quella passata, presente e futura mettendo in evidenza da subito l’ampio spettro di personalità che saranno protagoniste del museo e la conseguente multidisciplinarietà che caratterizzerà il museo.

L’editoriale segna, dunque, l’inizio del Museo per l’Immaginazione Preventiva, che si evolverà in maniera organica, diventando un’unica grande mostra, fino alla fine del 2022 dovei la stessa architettura dello spazio diventerà allora la griglia di un’impaginazione aperta a contenuti eterogenei per offrire ai visitatori non solo mostre ma rubriche e formati da sfogliare in modo fluido.