Il 26 maggio l’Apocryphal Gallery inaugura Poligonie, la personale di Claudia Quintieri. Un opening che si svolge su Instagram alle 19 (@apocryphalgallery), perché la Apocryphal è una galleria online, una nuva realtà sul panorama artistico italiano. Poligonie si incentra sulle riprese realizzate personalmente dall’artista a Khiva, in Uzbekistan, città dall’organismo urbano di oltre 2500 anni di storia. In un ”corteggiamento visivo” della città, gli ornamenti geometrici di provenienza religiosa che decorano superfici esterne e interne delle moschee e quelli naturali dei rami degli alberi compongono armonici contrasti, dalla grande suggestione visiva, grazie al collegamento delle immagini attraverso differenti tipi di dissolvenza. La resa finale è un’intelaiatura consequenziale: colori accesi si intrecciano con gli sfondi color sabbia delle pareti degli edifici in passaggi delicati e morbidi, accompagnati da brani uzbechi che ne scandiscono il tempo in un percorso di poli-sonorità orientale. Donatella Pinocci, autrice del testo critico di Poligonie, descrive così l’opera di Claudia Quintieri: ”una narrazione attraverso riprese nelle quali il corpo urbano di Khiva diventa oggetto di un cortometraggio visivo, in movimento continuo, avvicinando e allontanando il fuoco sullo scorrimento del racconto. Si può parlare di un Documentario emozionale intorno all’idea della perfezione geomentrica di un organismo urbano di oltre 2500 anni di storia stratificata”. Così l’artista omaggia la città dove ha compiuto un vero e proprio viaggio mnemonico e che in quanto città Museo, con le sue 250 meraviglie, è il primo sito in Uzbekistan ad essere entrato nel patrimonio Unesco nel 1991.
Claudia Quintieri è nata a Roma nel 1975. È artista, scrittrice e giornalista. Da tanti anni è una delle voci di InsideArt e lo scorso febbraio ha pubblicato il suo ultimo tributo artistico dal titolo Palermo Mon Amour. La sua ricerca artistica si concentra sulla videoarte e la fotografia. Ha scritto vari testi critici su artisti visivi e quello dell’identità è il tema su cui si sofferma sia nell’arte visiva sia nell’arte letteraria. La sua ultima opera Poligonie è un reportage dal tono artistico che si pone tra spiritualità, mondo onirico e vita terrena.