Chi è Uli Sigg

Torino

Il Castello di Rivoli Museo d’arte contemporanea di Torino per la prima volta porta in Italia una delle collezioni più importanti del mondo, quella di Uli Sigg, l’imprenditore svizzero che ha vissuto in Cina e che ha raccolto una delle più approfondite ed eloquenti collezioni di arte contemporanea cinese. Da Ai Wei Wei a  Peng Yu & Sun Yuan, Liu Ding e Mao Tongqiang, sono molti e grandi i nomi rappresentati. 

CHI È ULI SIGG
Primo imprenditore a recarsi in Cina nel 1979 per la Schindler a seguito della dichiarazione della Open Door Policy, Uli Sigg ha intessuto relazioni economiche e ha stilato il modello per le imprese adottato dalla Cina, aprendo la porta agli investimenti e sostanzialmente inventando il modello cinese di capitalismo di Stato. Artefice della prima joint-venture tra la Cina e l’Occidente, nel corso degli anni trascorsi nel paese asiatico Sigg ha intrecciato relazioni e amicizie con numerosi artisti, individuando nell’arte uno straordinario strumento per conoscere in profondità la cultura cinese. In un contesto privo di istituzioni culturali dedicate all’arte contemporanea, Sigg ha fatto del collezionismo un’opportunità di approfondimento personale. Frequentando assiduamente le gallerie private e gli studi degli artisti, ha incoraggiato i percorsi creativi della Cina contemporanea, acquisendo direttamente molteplici opere d’arte. Successivamente al periodo iniziale da imprenditore in Cina dal 1979 al 1995, Sigg vi è tornato, questa volta nelle vesti di Ambasciatore svizzero per la Cina, Corea del Nord e Mongolia dal 1995 al 1998, periodo in cui ha avuto anche un fondamentale ruolo come ambasciatore culturale, promuovendo la conoscenza dell’arte cinese in ambito internazionale. Nel 1997 ha istituito il Chinese Contemporary Art Award (CCAA), premio annuale destinato ad artisti contemporanei cinesi che vivono in Cina e che, attraverso il coinvolgimento di direttori e curatori internazionali nella giuria, ha contribuito alla successiva diffusione dell’arte cinese in molti musei nel mondo. Grazie ai contatti favoriti da Sigg, Harald Szeemann, che era tra i giurati della prima edizione, ha poi invitato diciannove artisti cinesi alla Biennale di Venezia del 1999, esponendone per primo le opere in Europa. La collezione, che conta circa 2.500 opere di oltre 500 artisti, non si limita al solo gusto estetico del collezionista ma rispecchia una visione enciclopedica che mira a documentare l’evoluzione dell’arte cinese dalla fine degli anni Settanta a oggi.
Nel 2012 Sigg, con una donazione di 1.450 opere della sua collezione al M+ Museum for Visual Arts di Hong Kong, che sarà parzialmente aperto al pubblico nel dicembre 2020, ha restituito alla Cina un’importante parte della sua storia culturale recente.

LA MOSTRA
L’attenzione di Sigg nei confronti delle profonde trasformazioni sociali e politiche che hanno attraversato la Cina negli ultimi decenni è rilevabile in più opere presenti in mostra, tra cui quelle di Peng Yu & Sun Yuan, Liu Ding e Mao Tongqiang. L’interesse nei confronti della ricca tradizione culturale e il confronto tra l’idea di Occidente e quella di Oriente è riscontrabile nelle sale rispettivamente dedicate a Shao Fan e a Liu Wei. Tema ricorrente nella storia dell’arte cinese, il paesaggio accomuna più opere in collezione, dai pattern che delineano i nuovi orizzonti digitali di aaajiao, arrivando a includere profonde note spirituali come nel caso delle opere monocrome, al limite del visibile, di Qiu Shihua.
La mostra, che accoglie i visitatori con opere allestite nell’atrio del Castello, lungo la scala d’onore e nelle sale al secondo piano, è sviluppata a stretto contatto con il collezionista e gli artisti e presenta una precisa selezione della Collezione Sigg e M+ Sigg Collection, documentandone alcuni tra i caratteri distintivi attraverso una scelta di sale tematiche e monografiche. La prima sala è una sorta di ”archivio” in cui sono allestite alcune tra le prime opere acquistate e solitamente installate presso la sua casa in Svizzera e alcuni tra i numerosissimi ritratti che gli artisti gli hanno dedicato. A testimoniare le strette relazioni amicali intessute da Sigg, il centro della sala è occupato dal monumentale Fragments (2005) di Ai Weiwei, uno tra gli artisti a lui più vicini e presente in collezione con numerose opere, mentre l’importante lavoro di Feng Meng Bo testimonia il contributo di Sigg quale committente di nuove opere.
La mostra documenta inoltre la costante attenzione di Sigg nei confronti delle generazioni più giovani e la sua apertura nei confronti di molteplici tecniche artistiche. Le nuove opere di Miao Ying e He Xiangyu, appositamente commissionate dal collezionista per gli spazi del Castello, restituiscono inedite e audaci visioni della Cina odierna. «Grazie al mio viaggio attraverso l’arte – dice Sigg – credo di poter affermare di aver visto più Cina di molti cinesi. Colleziono, ma più che un collezionista preferisco definirmi un ricercatore».

Lunedì 24 febbraio alle ore 18, l’inaugurazione della mostra sarà preceduta da una conversazione tra Carolyn Christov-Bakargiev, Marcella Beccaria, Uli Sigg, Ai Weiwei.

Dal 25 febbraio al 21 giugno, inaugurazione: lunedì 24 febbraio, ore 19
Castello di Rivoli, Piazza Mafalda di Savoia, Rivoli – Torino
Info: https://www.castellodirivoli.org/