Maroto, tra fantasy e horror

Roma

Caccia ad un fuggitivo nell’oscurità dello spazio più profondo e vita di Vlad Tepes, in bilico tra storia e leggenda. Benvenuti nel conturbante universo di Esteban Marototra gli autori spagnoli più conosciuti (e identificabili) all’interno del mondo del fumetto, dove oggi anche il giovane esordiente talvolta si sente ”arrivato”. A maggior ragione in questo caso, il consiglio è di leggere, e soprattutto di studiare a fondo, graphic novel come quelle realizzate dal maestro madrileno – classe 1942, che ha intrapreso il suo iter professionale nel decennio degli anni Sessanta, iniziando da subito a lavorare per il mercato britannico –, e date alle stampe da Magic Press editore. Nello specifico: Nave prigione (112 pagine, 14 euro) e Vlad Dracula (104 pagine, 14 euro), brossurati, in bianco e nero, che esaltano la matita di Maroto, geniale artista del fantasy e del macabro in grado di interpretare con estrema sintesi grafica le caratterizzazioni ambientali e psicologiche tipiche del genere. Non fa eccezione Nave prigione – sceneggiatura e testi dell’americano Bruce Jones, classe 1946, già collaboratore con la Marvel comics nel campo dei supereroi – il cui racconto, con una protagonista assai ammiccante, attraversa rapidamente vari generi: dalla fantascienza al thriller di carattere politico. Il bianco e nero che contraddistingue lo stile di Maroto (che al principio degli anni novanta ha iniziato le sue collaborazioni con il mercato noir statunitense) incalza la scrittura di Jones, nel narrare le vicende di Faye, sexy guardiana di una nave prigione spaziale addetta al trasporto di un gruppo di temibili criminali ibernati al suo interno. Destinazione, una colonia penale intergalattica. Un compito semplice solo in apparenza, quello della bella Faye, considerando che la nave viene colpita da un meteorite e i prigionieri in stasi si risvegliano, fuggendo sulle navette di salvataggio verso differenti pianeti. La guardiana vorrebbe fare rientro alla base, ma la nave è programmata per non ripartire. O meglio, la sua ripartenza prevede una condizione: tutti i prigionieri devono essere prima ricondotti nelle loro celle oppure, extrema ratio, devono morire. Tutto qui? Assolutamente no, poiché esiste (anche) l’eventualità di un coinvolgimento del governo intergalattico in quella che pareva essere esclusivamente un’operazione di spostamento di prigionieri. Pianeti incredibili, galassie remote, temibili buchi neri. In Nave prigione Maroto – particolarmente conosciuto per aver illustrato alcune tra le più note storie di Howard Phillips Lovecraft, il ”papà” del cosiddetto ”terrore cosmico” – spinge sull’acceleratore il piede (pardon, la mano) della creatività, e la sensualità delle sue linee (Vampirella insegna) emerge prorompente. Dallo spazio più profondo fino indietro nel tempo, al quindicesimo secolo, nella Romania più oscura. La macchina del tempo guidata da Maroto ”parcheggia” qui e, con il supporto dell’americano Roy Thomas (sceneggiatura e testi, deve la sua notorietà di editor per essere stato il successore di Stan Lee come caporedattore alla Marvel comics e aver indotto la casa editrice ad acquisire i diritti di Star Wars) approfondisce, con il suo stile sempre riconoscibile, i primi anni del regno di Vlad Tepes, ovvero Vlad l’Imperatore, il voivoda di Valacchia, la cui vicenda e reputazione sanguinaria hanno originato il mito di Dracula, il vampiro più conosciuto della letteratura (soprattutto grazie al romanzo datato 1897, dal quale è tratto il film “Dracula di Bram Stoker” prodotto, co-scritto e diretto da Francis Ford Coppola nel 1992). Sempre edito da Magic Press (che di Maroto ha pubblicato anche I miti di Cthulhu), Vlad Dracula è una nuova edizione del volume a fumetti pubblicato negli Stati Uniti nei primi anni novanta. Dove sta la differenza? Il graphic novel non era mai stato pubblicato in un formato integrale che rispettasse il bianco e nero degli originali di Maroto (al quale, lo rammentiamo, si deve tra l’altro l’ideazione dell’iconografico bikini in maglie metalliche di Red Sonja, la diavolessa con la spada amica di Conan il barbaro). Ed eccolo qui, il racconto su Vlad Tepes, omaggio dell’artista spagnolo ad uno dei personaggi più noti al mondo, che ha inizio da un personaggio storico. Icona della Transilvania, il sanguinario Vlad Tepes – Vlad Dracula – sottomette e uccide al grido «impalateli», con le magnifiche illustrazioni di Maroto, Cos’altro chiedere?

Info: www.magicpressedizioni.it