Montpellier, pioniera in Europa

Montpellier

Avviso al pubblico dell’arte, oggi i riflettori puntano su Montpellier. È il giorno d’inaugurazione di Montpellier Contemporain (MoCo), il nuovo centro d’arte della città, la cui visione sta nel raggruppare l’insieme della filiera professionale artistica, imponendosi come un modello ancora inedito in Europa. Un vero laboratorio la cui direzione è affidata a due grandi nomi dell’arte contemporanea, come Nicolas Bourriaud, cofondatore del Palais de Tokyo, e Vanessa Bruno, creatrice della marca eponima.

Il MoCo di fatto riunisce il Centre International des Collections d’art, che apre oggi all’interno dell’antico Hôtel Montcalm, la Panacée e l’Ecole Supérieure des Beaux-Arts (ESBA) della città. La visione sta nella creazione di un ecosistema artistico, fondato sulla complementarità: si parte dalla formazione degli studenti fino all’esposizione delle opere passando attraverso la produzione e la mediazione dell’arte contemporanea.

A immagine del MOMA di New York che ha annesso il centro d’arte indipendente PS1, il Centro d’arte di Montpellier integra diversi luoghi dalle diverse finalità e caratteristiche. Grazie alla sua posizione strategica, Montpellier Contemporain, si propone come piattaforma culturale della metropoli. Senza una collezione permanente, questo spazio sarà dedicato all’esposizione di collezioni pubbliche o private, provenienti dal mondo intero. Che sia collettiva, personale, a tema, storica, ognuna di queste mostre avrà la caratteristica di presentare una collezione specifica: quella di una fondazione, di un collezionista privato, di un’impresa, di un museo o anche di un artista. Collezioni che, per la maggior parte, saranno presentate per la prima volta al grande pubblico. Il MoCo è stato ideato come un luogo di vita, all’interno del quale l’insieme della popolazione e di tutte le generazioni, avrà il piacere di ritrovarsi al di là del programma espositivo. Di fatto, il ristorante, il parco, ma anche lo spazio della boutique del piano terra, che sarà rinnovato stagionalmente, saranno prima di tutto degli spazi conviviali che detteranno il ritmo della vita quotidiana di Montpellier, di giorno come di notte. Inoltre, con l’università locale Paul Valery e la sua rete di ricercatori, è stata avviata una collaborazione per creare un centro internazionale di ricerca sulla nozione di collezione, nei suoi aspetti più differenti.

Oltre alle esposizioni temporanee, il luogo accoglierà degli interventi di artisti in collegamento diretto con la sua architettura, «un lavoro per ridonare l’incanto al MoCo attraverso l’azione di artisti che trasformeranno il funzionale in fittizio. Una finzione che si svolgerà in tre fasi: il giardino magico, l’Hotel incantato e la Corte delle feste.» Il giardino magico è stato concepito dall’artista Bertrand Lavier nella forma di un mappamondo, composto di specie vegetali provenienti dal mondo intero, scelte insieme al giardiniere, paesaggista e biologo Gilles Clément. Il giardino si dividerà in due parti: l’una accessibile, l’altra no. In generale si tratta di un progetto che segue i tempi naturali dell’evoluzione vegetale secondo le stagioni.

A ciò si aggiungono la Panacée e l’ESBA. Attualmente dedicata alle arti numeriche, la programmazione della Panacée proporrà diverse mostre simultanee tematiche o monografiche, vertendo sulle pratiche emergenti e gli artisti giovani. Una sezione potrà ospitare le esposizioni di fine corso e i progetti pubblici dell’ESBA. La scuola, che possiede una mediateca particolarmente ricca, si afferma invece come un autentico centro di risorse per il centro d’arte. Il lavoro di ricerca potrà infatti svilupparsi in concomitanza con la programmazione, dando vita a scambi di interventi tra le diverse entità del MoCo.