Listri e Rivalta al Belvedere

Firenze

Inaugura domani la nuova mostra al Forte Belvedere che vede come protagonisti due importanti artisti italiani: Massimo Listri, con la mostra A perfectday, e Davide Rivalta, con My land, in un progetto ideato da Sergio Risaliti. Due mostre ”intrecciate”, che fino al 20 settembre animano il suggestivo belvedere fiorentino, che dal 2013 è diventato un prestigioso centro di arte contemporanea.

Massimo Listri, conosciuto in tutto il mondo per la qualità concettuale e poetica delle sue immagini, dopo gli esordi da ritrattista, è oggi considerato maestro riconosciuto della fotografia di architettura e di ambiente. Nella palazzina del Forte vengono esposte 25 sue fotografie di grande formato. Una galleria di vedute fiorentine, tutti interni, luoghi di conclamata bellezza e notorietà, assieme ad altri spazi storici e industriali in città e nelle aree limitrofe, di cui Listri sa cogliere la qualità formale, omologandoli teatralmente alla sua grammatica visiva che nulla concede all’idealizzazione e alla nostalgia. Infatti, appropriandosene con un linguaggio fotografico modernista, Listri toglie sia al glorioso passato della città rinascimentale sia alla Firenze otto-novecentesca quella vernice romantica, antiquariale, schiava dal gusto più accademico e neoclassicheggiante, che dalla seconda metà dell’Ottocento ha messo in cornice la culla del Rinascimento. Quell’immagine ”musealizzata” o ”cartolinizzata” di Firenze, scaduta nella versione più feticistica e commerciale del godimento turistico di massa, cui proprio Listri si oppone traducendo in un fuori tempo astratto i segni del passato. Accade, dunque, che nelle sue opere l’assoluto e la magnificenza siano vivi e irraggiungibili come linguaggio, come codice, piuttosto che fossilizzati nell’illusione di uno stile.

Davide Rivalta è un artista capace di sovvertire la riproduzione figurativa del mondo animale, suo genere d’elezione, con sculture in bronzo in cui l’alterità del soggetto, più che apparire riprodotta secondo argomenti tradizionali e imitativi, sembra essere diversamente presente e reale. Sui bastioni e all’interno del Forte saranno esposte dodici sculture di grandi dimensioni in metallo, oltre a un wall painting, anzi walldrawing, che trasformerà le quattro sale del seminterrato in una grotta di Lascaux. Rivalta riesce a rendere presente e distante a un tempo, l’animale, una bufala, un rinoceronte o un lupo, che riproduce maestosamente alieno per via di un processo formativo scultoreo, che incorpora in un linguaggio informe la dimensione altra dell’animale nel suo essere non umanizzato, con tutta la sua energia indomita. Gli animali di Rivalta, come dichiara lo stesso artista, ”non sono icone perfette e spersonalizzate, ma … animali veri, ritratti ciascuno nella propria unicità”. L’artista scarta, fin dall’inizio del progetto, la mimesi senza mai rinunciare alla riconoscibilità. Nella modellazione approda al punto di equilibrio tra figurazione e defigurazione anche con colpi violenti, aggredendo con strumenti e con le mani la superficie del modello che poi sarà fuso nel metallo. 

Dal 29 giugno al 20 settembre
Forte Belvedere, via di San Leonardo 1 – Firenze