Materia di studio#2

Roma

Continua il nostro viaggio nella materia e nella pittura con la seconda tappa di Materia di studio. Appuntamento dal 18 al 23 giugno al Macro Asilo con la residenza di due artisti negli atelier del museo, due autori chiamati a confrontarsi con i colori messi a disposizione da Liquitex, Lefranc Bourgeois e Winsor & Newton per dare vita a un’esplosione creativa. Due romani, la cui ricerca da anni è incentrata sullo studio del colore. Sono Angelo Bellobono e Mattia Cleri Polidori. Due artisti con percorsi differenti, ma accomunati da un elemento: l’intensità cromatica. I protagonisti presentano il risultato della loro ricerca in un talk nell’auditorium del Macro il 22 giugno alle ore 16.00.

Angelo Bellobono:
Angelo Bellobono dipinge, senza rappresentare, geografie e paesaggi rimasti in ombra, dimenticati. Attraverso la sua pittura, durante la residenza, darà forma a quello che nella percezione collettiva non ne ha più, terre lontane dalle istituzioni, spesso colpite da calamità, luoghi fantasma. Utilizzando acrilici e colori a olio di Lefranc Bourgeois insieme ad acquerelli di Winsor & Newton, Bellobono, sullo stesso supporto, dipingerà e ricoprirà di colore paesaggi che si stratificheranno per poi riemergere in piccole porzioni. La stratificazione di materia, che conserva e fossilizza le immagini contenute nell’opera, che in parte torneranno alla luce, sarà il focus concettuale e formale intorno a cui si costruirà il tema del lavoro, al quale potranno partecipare due persone, previa prenotazione, giovedì 20 giugno dalle 16 alle 18. La prenotazione potrà essere fatta inviando una richiesta alla mail [email protected], i partecipanti potranno portare un elemento di memoria, reale o immaginario, legato al paesaggio Appenninico.

Mattia Cleri Polidori
Nel cubo di vetro del Macro Asilo Mattia Cleri Polidori, con i nuovi colori a olio extrafini Lefranc Bourgeois e i gessi e medium di Liquitex, dipinge su tele di lino stratificate da stucchi acrilici e rifinite a olio le evidenze delle dinamiche profonde di oggetti scelti, ma anche di corpi. Tutto nella sua poetica si corrisponde, cose e persone fino al cosmo, tutto risponde a prospettive auree che dall’antichità ai giorni nostri detta proporzioni più o meno nascoste. È un mondo collegato quello inscenato per la residenza, o meglio, è il mondo chiarito da rapporti non sempre espliciti ma eternamente presenti: «A un determinato oggetto – dice l’artista – corrisponde un determinato processo tecnico, è l’oggetto stesso che chiama un modo preciso di rappresentare. È un rapporto biunivoco: Il comportamento della materia e l’osservazione dell’oggetto reale informano i processi neurali, e la coscienza da forma alla materia».

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