Rilasciata l’artista curda Zehra Doğan

Turchia

L’artista e giornalista curda Zehra Doğan è stata rilasciata dopo quasi tre anni di detenzione in Turchia. Il suo reato, un dipinto. Un dipinto ad acquerello fatto nel 2017 che ritrae Madin – una città a prevalenza curda nella regione di Nusaybin – distrutta dalle forze militari turche. ”È il mio campo di lavoro, quello della lotta. Non ho scuse” dice Doğani in un video pubblicato da Jin News qualche minuto dopo il suo rilascio. E continua ”Non ho il diritto né il pretesto per fare niente, devo agire.”

L’opera di Doğan mostra colonne di fumo sullo sfondo di un paesaggio desolante e deserto,  costellato di immagini raffiguranti la bandiera turca in un rosso brillante. Nonostante l’immagine si basasse su una fotografia, le autorità hanno creduto che l’artista fosse legata al Partito dei Lavoratori del Kurdistan, considerato dal governo turco un’organizzazione terrorista. Il caso di Doğan ha destato l’attenzione dei media, dei gruppi di advocacy per i diritti umani, giornalisti e la comunità dell’arte. Banksy ha dedicato un enorme ’dipinto all’artista in prigione lungo l’Houston Bowery Wall lo scorso marzo. Il murales, intitolato Free Zehra Doğan, raffigura una serie di segni di conteggio che ricordano le barre della prigione, dietro alle quali compare il ritratto di Zehra. Una di queste barre è in effetti una matita, evidente richiamo all’abolizione turca della libertà d’espressione. Doğan ha ringraziato Banksy mandandogli una lettera illegale dalla prigione di Diyarbakir, nel sud est del Paese, per aver portato alla luce la sua causa, descrivendo le condizioni tremende della sua detenzione. Ovviamente non aveva modo di accedere ai mezzi tradizionali per fare arte, così ha dovuto disegnare sui giornali e le lenzuola, usando del sangue mestruale, riporta il sito turco Bianet. Spesso non mangiavano. Una volta trasferita nella prigione di Tarsus, Zehra racconta, spesso non mangiava, sottoposta a condizioni e dinamiche molto pesanti per una donna. Zehra ha descritto. Il suo rilascio, avvenuto lo scorso 24 febbraio, è stato applaudito da molte organizzazioni ed rappresentanti provenienti da tutto il mondo come PEN America, World Citizen, At Risk Artists, Freemuse e Ai Weiwei.

Allo stesso tempo l’artista ha annunciato di voler attirare la stessa attenzione mediatica che ha ricevuto lei sugli altri centinaia di giornalisti e artisti che sono ancora in prigione. Giornalista per JINHA, un’agenzia di stampa femminista,  Doğan ha dichiarato di essere ancora più determinata di prima a continuare il suo lavoro di giornalista e artista e a lottare. ”Questo dipinto è valso il mio tempo in prigione, perché sono riuscita a mostrare la realtà di Nusaybin.”