Valentina, una vita con Crepax

Uno, nessuno, centomila. L’affascinante personaggio di Valentina, nato dalla fantasia e dal talento dell’eclettico Guido Crepax (scomparso nel 2003 all’età di 70 anni, davvero troppo presto) ha attraversato oltre mezzo secolo di storia del fumetto erotico italiano senza subire frenate né arresti. Sempre con grande stile. Il merito va ascritto a un’icona senza tempo, alla ”donna di una vita” considerata tale non soltanto da Crepax – ma anche da milioni di uomini (nonché dal gentil sesso) – in tutto il mondo. Così la mostra allestita ai Musei civici di Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza, rappresenta un’occasione importante per fare la conoscenza – oppure, ritrovarsi – con una donna forte e fragile, curiosa, moderna ed emancipata. Speciale, in tutta la sua elegante bellezza, che si sprigiona ancora oggi tra disegno e sogno. ”Protagonista di una vita normale e onirica, di cui la seconda è fuga dalle difficoltà della prima. Una vita marchiata dall’anoressia, dalle allucinazioni, dalle difficoltà” – riporta il comunicato di presentazione – Valentina è protagonista della rassegna bassanese Una vita con Crepax, aperta al pubblico fino alla metà di aprile, che nasce per rendere omaggio ”a una delle icone femminili più affascinanti della storia del fumetto di casa nostra”, spiegano Chiara Casarin e Giovanni Cunico, rispettivamente direttore dei Musei civici di Bassano del Grappa e assessore alla Cultura del comune. Nella canzone di Enrico Ruggeri Quello che le donne non dicono, Fiorella Mannoia canta che ”è difficile spiegare certe giornate amare”. Ecco, visitare questa esposizione può aiutare a staccarsi, anche solo per qualche momento, dalla (spesso difficile) quotidianità per immergersi nell’intangibilità tipica dell’onirico. In chiave erotica. ”Vorrei provare ad abbandonarla, farle spegnere la luce una sera e non andare a disturbarla mai più. Ma sono indeciso, ho paura di lasciarla”, affermava Crepax riferendosi alla sua musa dall’inconfondibile caschetto (per la cui ”creazione” si era ispirato a Louise Brooks, diva del cinema muto statunitense degli anni Trenta e vero e proprio archetipo della femme fatale). Fortunatamente non lo ha mai fatto. Ed è arduo, in effetti, non legarsi anima e corpo ad una donna come questa, che vive e mostra il suo corpo priva di pudore ma consapevole di ogni sua scelta. Entrando nel dettaglio, il progetto espositivo è stato concepito dai tre figli di Crepax – Caterina, Antonio e Giacomo – ad hoc per l’occasione. La rassegna dedicata all’eroina più sensuale e libera del fumetto italiano viaggia lungo un doppio binario: approfondire la figura di Crepax tracciandone le passioni e, di conseguenza, l’intenso lavoro (è stato illustratore per la pubblicità e per la musica, lavorando anche a sigle e scenografie per programmi tv, scenografie di spettacoli teatrali e storyboard cinematografici) e focalizzarsi sul personaggio di Valentina – disegnata per la prima volta nel 1965 sulla rivista Linus – in equilibrio tra tavole dei fumetti, video arte ed installazioni. A cura dell’Archivio Crepax.

Info: fino al 15 aprile 2019, Tutti i giorni 10.00 – 19.00 – www.museibassano.it