Super robot a Roma

Roma

Oltre settanta illustrazioni originali realizzate da professionisti di casa nostra, conosciuti anche oltre confine, provenienti dall’illustrazione, dal fumetto, dalla concept art, dallo storyboard, dalla serigrafia, dai videogiochi. Tecniche miste, tradizionali e digitali. E ancora, più di trenta teste create ad hoc per l’evento e limitate nella prima stampa, affidate ad altrettanti artisti specializzati nei settori scultura, modellismo, building (costruzione) e modding, cioè la pratica di modificare il cabinet di un pc per migliorarne e personalizzarne l’estetica. Roba da intenditori. Così come la rassegna che accoglie tutto questo ben di Dio – Go, go, go, the grade 2019, a Palazzo Merulana a Roma fino al 24 febbraio – che rende omaggio alle creazioni del genio indiscusso Go Nagai (che nella capitale è molto amato, come ha dimostrato tre anni fa la sua presenza a Romics per ritirare il premio alla carriera).

Ai pochi che non lo conoscessero: stiamo parlando dello storico mangaka (tradotto: creatore di fumetti) nipponico che, attraverso la sua creatività, ha posto le basi di un genere rivoluzionario, introducendo nei manga i super robot (mecha) guidati da piloti collocati al loro interno. Per i nati tra gli anni Settanta e gli Ottanta, robot come Mazinga Z, Jeeg Robot d’acciaio e Goldrake Ufo robot – cioè, le tre principali creazioni di Go Nagai, al centro dell’immaginario tecno-scientifico di tanti fan – sono molto di più di un semplice (e nostalgico) ricordo. Parliamo, infatti, di emblemi legati a doppio filo a un certo tipo di cultura dell’intrattenimento – oggi si discuterebbe se geek o nerd –, semplice e immediata all’epoca nella sua dirompente novità (social, influencer e spolliciamenti sugli smartphone non erano contemplati). Deus ex machina di tutto ciò, Go Nagai ha fatto sì che le sue idee confluissero (quasi sempre) in anime, serie tv della durata di due o tre anni, fino a tornare spesso fumetti. Dunque, c’era la reale necessità di proporre un evento del genere? La risposta è sì, perché appassionati e addetti ai lavori a parte, Go, go, go, the grade 2019 è un appuntamento sfizioso anche per chi è un po’ (o del tutto) digiuno della materia, soprattutto tra i giovanissimi. Curata da LudoManiacs & KrakenWorks (Domenico Trapani Lombardo, Gabriele Luccioni, Andrea Parisi) la rassegna, che quest’anno spegne due candeline, fa leva sul lavoro di appassionati professionisti, tra cui Davide Rainone e Francesco Farabbi (figurini), Domenico Febbo (modellista). Soprattutto, si snoda tra esposizione, live perfomances e incontri con le scuole (dedicati in particolare agli studenti di Ied, Scuola comics, Scuola romana dei fumetti, licei artistici, con la curatela di Alessio Tommasetti, docente Ied e ambassador Wacom per l’Italia).

Tra gli eventi in agenda segnaliamo un panel condotto proprio da Tommasetti, sabato 16 febbraio alle 17, dedicato al film di Gabriele Mainetti Lo chiamavano Jeeg Robot – ribattezzato dalla stampa specializzata ”il primo, vero superhero movie italiano” – alla presenza di professionisti come Marco Valerio Gallo (storyboarder), Michele d’Attanasio (direttore della fotografia) Menotti – pseudonimo di Roberto Marchionni – e Nicola Guagliarone, entrambi sceneggiatori. E ancora, venerdì 22 febbraio dalle 20 alle 24, Silent disco, una serata all’insegna dei cartoni animati con il dj Simone Guidotti che farà ballare i presenti sulle note delle più conosciute sigle del passato. Con Go, go, go, the grade 2019 la cosiddetta ”arte minore incontra il grande pubblico in uno spazio museale importante”, spiegano i ragazzi di LudoManiacs & KrakenWorks.

Info: www.palazzomerulana.it

 

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