La leggerezza, la raffinatezza, l’eleganza, l’essere etereo e intangibile sono le caratteristiche delle opere di Paolo Garau che nella scultura trova il suo medium. Mente e corpo si uniscono nella ricerca di un altrove spirituale. Mente e corpo sono protagonisti di divagazioni evanescenti quanto presenti. Mente e corpo si scambiano i ruoli per un’apertura totalizzante all’altro. Mente e corpo si richiamano nella volontà di comunicare. Mente e corpo cercano un’esistenza che va al di là del meramente materiale.
Gli esseri umani tutti, sublimati nella loro espressione artistica, si rivelano nelle loro interconnessioni più remote, arrivando allo scambio più evidente, interconnessioni che sono generate dalle relazioni e che generano relazioni. Nella verità di vita la scultura di Garau vuole far emergere le aperture giocate nella reciprocità umana. I suoi gesti visivi contengono una sacralità primigenia, sacralità che si manifesta anche con l’uso dell’oro. Le statue dialogano attraverso questi inserti d’oro, parte integrante delle sculture. Un richiamo all’immateriale allude nella totalità più ampia che diventa pregna di gesti pensati, delicati, nella permanenza di corporeità.
Garau è protagonista della personale L(ORO). Qualcosa di me sarà tuo per sempre, a cura di Annalisa Ferraro che si tiene nel borgo Casamale di Somma Vesuviana, organizzata dal Collettivo Summa nello spazio O’ Vascio – Room Gallery. Quindi le opere presenti in mostra sono il frutto di un percorso che è partito dall’opera vincitrice del premio Dis-play 2.0 del 2018. Per il premio Garau aveva presentato un lavoro sul legame profondo tra uomo e donna che si è poi sviluppato andando a toccare gli esseri umani nella loro totalità con L(ORO). Qualcosa di me sarà tuo per sempre. In mostra vi è anche una serie di disegni che si ispirano alla classicità nel mostrare nervi, muscoli, la tensione di un corpo vivo, nella fisicità più ampia. Garau crea delle connessioni che arrivano a un oltre attraverso ciò che appare in sintonia con un universo immaginifico semplice e diretto dove tutto scorre senza che ce ne rendiamo conto.
Fino al 13 gennaio, Somma Vesuviana, via Botteghe 15, Napoli