Dal 30 novembre al 6 gennaio a Palazzo d’Accursio a Bologna la mostra Una testa, un volto. Pari nelle differenze dedicata al celebre fotografo statunitense Steve McCurry, autore di una delle immagini più iconiche del XX secolo, Ragazza afgana. Il titolo della mostra, realizzata in occasione della Biennale della Cooperazione, è una parafrasi di uno dei valori cardine del cooperare: la parità di ciascuno nel prendere decisioni. Riproposto nei termini universali dell’equità, ”una testa, un voto” si trasforma così in ”Una testa, un volto”, che fa riferimento al pensiero e ai tratti di ognuno, che lo rendono irripetibile, e che, coniugati al plurale, generano una comunità che produce il futuro. L’esposizione presenta una selezione di 40 grandi ritratti, di cui alcuni inediti, che celebrano l’unicità di ogni individuo, ma che sono anche volti in cui riconoscersi al di là di confini e barriere, contro ogni forma di discriminazione. L’intento della mostra è quello di sensibilizzare attraverso gli scatti di McCurry alla conoscenza e alla visione dell’altro senza pregiudizi, per salvaguardare il patrimonio delle differenze tra le culture nel mondo. Le fotografie sono esposte su strutture antropomorfe in ferro battuto, posizionate come se fossero persone in cammino all’interno della Sala e della Cappella Farnese. McCurry nasce nei sobborghi di Philadelphia, studia cinema e storia alla Pennsylvania State University, poi va a lavorare in un giornale locale. Dopo molti anni come freelance, compie un viaggio in India, il primo di una lunga serie. Dopo molti mesi di viaggio passa il confine con il Pakistan, dove incontra un gruppo di rifugiati dell’Afghanistan che gli permettono di entrare clandestinamente nel loro paese, proprio quando l’invasione russa chiudeva i confini a tutti i giornalisti occidentali. Trascorre settimane tra i Mujahidin, così da mostrare al mondo le prime immagini del conflitto in Afghanistan, dando un volto umano a ogni titolo di giornale. Da allora McCurry continua a fare fotografie in tutti i sei continenti; i suoi scatti, che focalizzano l’attenzione sull’elemento umano, in immagini ricche di grande potenza visiva, sono diventati la testimonianza di paesi lontani, di conflitti, di culture che stanno scomparendo e di culture contemporanee. McCurry è stato insignito di alcuni tra i più importanti premi della fotografia, inclusa la Robert Capa Gold Medal, il premio della National Press Photographers e per quattro volte ha ricevuto il primo premio del concorso World Press Photo; ha pubblicato diversi libri, ha ottenuto copertine di libri e di riviste e molte sono le sue mostre aperte in tutto il mondo. Una testa, un volto. Pari nelle differenze è curata da SudEst 57 e Bilba Giacchetti, con Monica Fantini e Fabio Lazzari, ed è promossa dall’Alleanza delle Cooperative italiane; le scenografie sono di Peter Bottazzi, i video di Matteo Lolletti e Juan Martin Baigorria per Sunset Comunicazione, la grafica di Nicola Lazzari e gli allestimenti di Sistema Lab. Info: www.biennale.coop