Intervista con Mare Nero

Al via il programma di residenze di Mare Nero, progetto made in Berlin degli italiani Nicola Fucili e Federico Gargaglione, che nasce come casa editrice indipendente per poi declinarsi in diverse iniziative legate alla ricerca dei giovani artisti contemporanei. Per la prima edizione della residenza intitolata La religione dei ricordi si sono scelte due importanti location quali la Necropoli di Realmense e Villaggio Bizantino Canalotto nel Comune di Calascibetta (Sicilia), luoghi carichi di memorie su cui gli artisti sono invitati a riflettere con interventi diretti sul paesaggio che daranno vita ad un vero e proprio museo a cielo aperto. Gli artisti selezionati per questa prima edizione sono: Mark Barker, Nicola Fucili, Federico Gargaglione, Diego Miguel Mirabella, Elisa Mossa, Father Murphy e Nicolò Papini aka NORS. Un particolare contributo alla residenza nasce dalla collaborazione con l’archeologo Francesco Del Bravo. I lavori si concluderanno con un evento finale in programma il 28 Luglio 2018. Abbiamo chiesto a Federico Gargaglione,di raccontarci un po’ più da vicino questo progetto.

Come nasce l’idea della residenza?
«Tutto ha avuto inizio con il nostro ultimo progetto A Syrian Gaze una collaborazione tra Mare Nero, music producer Nors e l’archeologo Francesco Del Bravo. A Syrian Gaze è un lavoro che affronta la problematica della guerra in Siria, focalizzato su come quest’ultima possa cancellare le nostre memorie collettive, creando così una documentazione della distruzione, connotata da una domanda costante: ”Chi / Cosa è rimasto?” L’idea della residenza è stata una naturale transizione, nel caso della Religione dei Ricordi vorremmo concentrarci sull’idea di costruzione e su come questa possa essere la base per la creazione di memorie».

Cosa fa Mare Nero?
Mare Nero ha un’anima molto complessa. L’intento iniziale era quello di creare un duo artistico che adempisse ad una funzione di casa editrice così da poter dare spazio a nuovi artisti per creare dei progetti senza alcune restrizioni. Con il passare del tempo abbiamo iniziato a modellare la struttura di Mare Nero, per poi sviluppare un aspetto collaborativo. Subito ci siamo resi conto che grazie alla presenza di diverse teste pensanti le possibilità erano infinite e non circoscritte dalle regole di una casa editrice. Mare Nero quindi vuole essere un costante esperimento, una piattaforma che non abbia limiti strutturali, ma una realtà in constante mutamento».

Che rapporto ha l’arte con la memoria collettiva?
«Ogni tipo di creazione è un pezzo fondamentale del puzzle che costituisce la nostra memoria collettiva. Il professor Mastrogregori nel suo articolo La Religione dei Ricordi dice: ”Non il passato, infatti, esiste o è mai esistito, ma i ricordi, i racconti di chi ancora vive, o la traccia nello spazio , pura materia, di chi più non vive”. Nel caso della nostra residenza, arte e memoria collettiva hanno un’affinità costituita da una forma temporale ciclica. Partendo da una creazione / traccia visibile del passato (come i siti archeologici in cui andremo ad operare) creeremo delle opere d’arte che in futuro acquisiranno una presenza storica per poi divenire una rovina e di conseguenza una traccia visibile del passato».

La religione intesa come rituale con i suoi aspetti performativi, un modo per riappropriarsi dei ricordi?
«Più che riappropriazione dei ricordi parlerei di riappropriazione di umanità, spirituale ma anche fisica. Viviamo in un’epoca di distacco dovuto all’avvento dell’era digitale, dove perfino le nostre memorie vengono immagazzinate in una nuvola che non esiste. La riappropriazione di un aspetto umano potrebbe far riemergere il valore della memoria. Usare la parola religione, però, può essere una trappola, perché viene subito associata al dogma anziché all’aspetto spirituale. Questo aspetto spirituale o performativo della Religione dei Ricordi risiede nella rievocazione di una strategia collettiva che appartiene ad un passato, dove gli artisti reciteranno le stesse fasi di quelle comunità che in passato hanno scelto un luogo, hanno costruito, sono vissuti e sono morti».

Cosa si aspetta Mare Nero dai partecipanti di questa prima edizione?
«Le aspettative hanno sempre una valenza restrittiva, amiamo gli artisti selezionati per questa residenza e stiamo cercando di dargli più libertà possibile. Siamo sicuri che il risultato sarà fantastico».

Info:  mareneroberlin.com