Il film/documentario che racconta la storia delle Brillo Boxes di Andy Warhol

Los Angeles

Alcune opere sono così iconiche che rimarranno nella storia. Questo è quello che è capitato recentemente alle scatole di Brillo di Andy Warhol, repliche di un oggetto di un supermercato comune, che hanno caratterizzato il passaggio negli anni’60 dall’ Espressionismo Astratto alla Pop Art. La famosa scatola è la protagonista di un nuovo film/documentario dal titolo Brillo Box (3 ¢ OFF). Presentato nei mesi scorsi in alcune selezionate location statunitensi, il film racconta il legame di una famiglia americana con un’opera di Warhol, protagonista nel 2010 di un’asta record. La scultura Box Brillo balzò agli onori della cronaca in seguito alla vendita, per oltre 3 milioni di dollari, da Christie’s. Un episodio che accese i riflettori sul tema, sempre di notevole attualità, dell’andamento del mercato globale dell’arte contemporanea, incoraggiando la regista a dedicare parte del suo lavoro a un ritratto intimo e insolito della sua famiglia. Dal soggiorno di un’abitazione statunitense all’asta milionaria, l’opera offre alla documentarista Lisanne Skyler l’espediente per tratteggiare una personale lettura della classe media americana, intrecciando la storia dell’arte con una narrazione intima e personale.

Il film in anteprima al Los Angeles County Museum of Art, contemporaneamente con la mostra sulla Galleria Dwan, la galleria diretta da Virginia Dwan, una delle prime galleriste ad esporre le casse di Brillo, debutta il 7 agosto prodotto dall’emittente televisiva statunitense HBO. Lisanne Skyler ha scelto di raccontare, la sorprendente storia che lega la sua famiglia all’opera Box Brillo di Andy Warhol, ripercorrendo la vicenda dei suoi genitori che, nel 1969, investirono mille dollari nell’acquisto di un’opera del padre della Pop Art che riproduceva, in legno, la confezione di un detersivo di largo consumo nel mercato statunitense dell’epoca. Come la stessa regista ha affermato in una recente intervista, i suoi genitori possedevano uno sguardo visionario e aperto nei confronti dell’arte contemporanea. Su indicazione di una persona di loro fiducia, acquistarono Brillo Box (3 ¢ Off) come secondo pezzo della loro collezione. Nonostante non sia rimasta in loro possesso per lungo tempo la scultura ha avuto un notevole impatto sul suo nucleo d’origine, tanto che “c’era sempre una foto di Brillo Box nell’album di famiglia!“.