Bill Viola: A Retrospective

Apre il 30 giugno al Guggenheim di Bilbao la retrospettiva su Bill Viola, pioniere nell’uso del video e nell’esplorazione dell’immagine in movimento. Non poteva certo mancare una sua retrospettiva nel programma di celebrazioni per i vent’anni del Museo Guggenheim Bilbao, icona internazionale della città. Il creatore nordamericano analizza in modo figurativo e letterale i cicli della vita, della morte e della rinascita, ricorrendo a elementi primari come il fuoco e l’acqua. Frequentemente include studiati cambiamenti di scala e tempo nelle sue opere, con l’intento di spingere agli spettatori risposte profonde e spesso inaspettate. I suoi pezzi, sempre legati alla storia dell’arte, affrontano argomenti e concetti di significato profondo, come la percezione e la spiritualità. La mostra Bill Viola: Una Retrospettiva fa un giro completo della sua carriera, tematica e cronologica, partendo dai suoi primi pezzi fatti negli anni settanta, come The Reflecting Pool (1977-1979), quando arriva alle sue installazioni più recenti, enormi (2005), Ascensione di Tristano (2005), Il sognatore (2013) e Inverted Birth (2014).

Questa retrospettiva racconta al pubblico la trasformazione avvenuta nel linguaggio di Viola, così come la progressiva sofisticazione tecnologica adottata dalle sue opere. Intensamente attraente ai sensi, l’opera dell’artista nordamericano offre una riflessione spirituale sulla trascendenza e sulla natura temporanea della vita umana. Ripercorrendo tutta la sua carriera, la mostra aiuta l’osservatore a capire il rapporto dell’artista con la video arte, rivelando come la poetica artistica di Viola s’incastra perfettamente con il rivoluzionario sviluppo audiovisivo adiacente, incorporato nei suoi ultimi lavori. Coltivando uno spiccato interesse per il misticismo occidentale e orientale, per la filosofia e la poesia, Viola usa il potenziale tecnico del video come strumento per esprimere l’essenza della condizione umana.

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