Le barriere esistono nello spazio come nella mente. Possono delimitare un percorso predefinito o presagire l’inizio di un gioco perverso di ostacoli e labirinti. Limitare il movimento imponendo un percorso univoco, impedisce di arrivare a ciò che desideriamo nel modo in cui vorremmo. Tutto ciò che limita il movimento, che lo vuole instradare o tenere sotto controllo, è il contrario di libertà. Le barriere sono ovunque, nella mostra di Puppies Puppies alla T293. La differenza tra gli ostacoli materiali e quelli intangibili è sfumata, anche la direzione lo è, inizio e fine dell’opera coincidono in un percorso unico. Nei labirinti imposti dalla società grazie al gioco sottile delle illusioni libertarie, la nostra identità è messa da parte, violentata, boicottata. La sensazione di essere stretti da limiti imposti riguarda la vita, in molte parti del mondo questo equivale a violenza, segregazione, persecuzione.
Puppies Puppies ci fa arrovellare ogni qual volta mette sul tavolo una sua creazione, i suoi ready made possono spiazzarci, a volte possono farci sorridere, ma incidono un segno profondo nella nostra mente, continuano a farlo fino al nostro arrivo a casa, e anche oltre. L’installazione site specific realizzata da Puppies Puppies nella sede romana della galleria T293 è un’esperienza sulla quale non avremo mai riflettuto abbastanza, contiene un messaggio subliminale forte e inquietante. Possiamo ascoltare l’eco del messaggio nelle nostre orecchie stanche e affollate di chiacchiere virtuali e visioni edulcorate o verità parziali, ma non possiamo più ignorare storie che vengono da lontano e appartengono a tutti. Possiamo entrare in empatia con l’opera di Puppies Puppies solo sperimentandola con una mente pronta e aperta.
Fino al 1 Giugno, info: www.t293.it/it