Viaggio al centro della terra

Il professore di mineralogia Otto Lidenbrock recupera, all’interno di un antico volume, una pergamena che custodisce un messaggio cifrato scritto in caratteri runici. Fin da subito la curiosità prende il sopravvento («non toccherò cibo fino a quando non scoprirò da dove proviene questo raro manufatto»). Il messaggio viene decifrato da Axel, nipote del rinomato docente, che insegna in un noto ginnasio di Amburgo. Con quale esito? Il testo in latino contiene semplicemente, si fa per dire, le indicazioni per raggiungere il centro della terra attraverso un vulcano, lo Sneffels, in Islanda («l’arcano manufatto che stringo in mano ti pare una beffa, forse? È la prova scientifica che la pergamena dice il vero sul centro della terra», tuona Lidenbrock).

Dal romanzo fantastico di Jules Verne – vero e proprio precursore della fantascienza, tra gli autori più influenti di sempre di storie per ragazzi e dei cosiddetti romanzi scientifici –, uno fantastico cammino nelle profondità del mondo. Scritto da Claudio Napoli e disegnato da Marco Lirini, Viaggio al centro della terra (Nicola Pesce editore, 88 pagine, 14.90 euro) è una graphic novel che si legge tutta d’un fiato. E mai come in questo caso la lettura non è consigliata soltanto ai giovani e agli adulti, ma anche ai più piccoli, poiché questo adattamento a fumetti, in bianco e nero, può benissimo anticipare la lettura del romanzo stesso. Un viaggio intriso di avventura e colpi di scena, tra creature preistoriche ancora vive nei meandri inesplorati del centro della terra, fiumi di lava, mostri e mari sotterranei.

Senza dimenticare l’aspetto pragmatico della storia, quello di due studiosi – il professore e suo nipote – che abbandonano, seppur solo in modo temporaneo, le comodità della città e un lavoro non sempre così entusiasmante per intraprendere un cammino verso l’ignoto. Anche l’inizialmente titubante Axel, con il sostegno della fidanzata Grauben («questa è l’occasione giusta per dimostrare il tuo talento. E quando tornerai da illustre scienziato avrai una moglie ad attenderti») saprà farsi valere, rapportandosi a uno zio che fa della preparazione culturale e dell’ironia le sue armi migliori («Sneffels è un monte dell’Islanda, alto millecinquecento piedi e formato da vari crateri. È il passaggio per il centro della terra, noi ci dobbiamo entrare dentro. Ma non preoccuparti, è avvenuta una sola eruzione, nel lontano 1219. Non dovrebbe rientrare tra i vulcani attivi»).

Citato simpaticamente anche da Emmett ”doc” Brown, alias Christopher Allen Lloyd, nel terzo episodio della trilogia di Ritorno al futuro («prendi questa macchina. Voglio documentare tutto quanto. Questo mi ricorda quella volta che ho cercato di raggiungere il centro della terra. Avevo passato settimane a preparare la spedizione ma non andai molto lontano. Certo, però all’epoca avevo solo dodici anni»), Verne è stato un autore a dir poco incredibile, che prendendo spunto da invenzioni reali – sconosciute alla maggior parte dei suoi contemporanei – è riuscito a prospettare scenari misteriosi (dai sottomarini ai missili, dallo sbarco sulla Luna all’esplorazione degli oceani). Anticipando il futuro.

Info: www.edizioninpe.it

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