Thomas Hirschhorn a Napoli

La Galleria Alfonso Artiaco ripropone a distanza di quattro anni da Break-Through, il solo show di Thomas Hirschhorn, eclettico artista svizzero che in quest’occasione presenta i risultati ultimi della sua ricerca. Behind Facelessness è il titolo di un’esposizione che si pone come quarto capitolo di una narrazione dedicata alla riflessione sul pixel e l’immagine contemporanea, dopo le mostre del 2016 alla galleria Chantal Crousel (“Pixel-Collage”), alla galleria Dvir (“New Pixel-Collage”) e alla Aarhus Kunsthal (“Pixel-Collage”) dell’inizio di quest’anno. Da sempre interessato al collage come strumento per forzare i limiti e amplificare i contrasti, Hirschhorn se ne serve qui per svolgere la sua teoria sulla “pixelizzazione”, un processo esaminato dall’artista nelle sue molteplici possibili letture. Innanzitutto l’accostamento per collisione tra immagini prese da internet o dai giornali, che qui vengono mescolate e riproposte attraverso un ribaltamento che è in realtà svelamento di scene solitamente pixelate: cadaveri e volti sanguinolenti ben visibili (vittime di guerra e terrorismo, principalmente) si ripetono sulle pareti bianche in uno schema condiviso con immagini innocue invece sfocate, su strutture asimmetriche presentate in formati alternati e differenti.

All’esperienza visiva reiterata nelle sale della galleria, l’artista affianca un’intelaiatura testuale che fornisce le coordinate della sua indagine, una successione di motivazioni che chiariscono la sua posizione nei confronti del processo di pixelizzazione, sezionato e analizzato nelle sue potenzialità di occultamento voluto di un qualcosa – ritenuto peggiore da chi? – e di presentazione forzata di ciò che resta, un sistema in cui Hirschhorn individua l’implicazione politica della decisione, l’oppressione di un’autorità che si fa anche giudice di autenticità, l’ipocrisia di una scelta apparentemente protettiva; tutti elementi cui l’artista decide di ribellarsi attraverso le sue opere e il suo discorso. Il procedimento autoptico al quale Hirschhorn sottopone la pixelizzazione fa emergere anche la necessità di ridiscutere i dettami contemporanei dell’astrazione. È in quest’ottica, infatti, che il pixel assume un ruolo nuovo nella visualizzazione di una rinnovata forma di astrazione, alimentata inoltre da quella potente valenza estetica che, secondo l’artista, si fonda sulla contrapposizione evidente tra il visibile e l’oscurato. Su questo impianto strutturale interviene Hirschhorn, invertendone gli esiti e modificandone i codici percettivi.

Thomas Hirschhorn – Behind Facelessness, fino al 27 maggio 2017
Info: www.alfonsoartiaco.com


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